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Il Centro congressi Capitini gremito di gente per ricordare il seminarista Giampiero Morettini

E’ stata una serata molto particolare, "una serata vocazionale", così l’ha definita suor Roberta Vinerba, che ha esortato a vedere "la bellezza di Dio attraverso Giampiero"

E’ stata una grande serata di forti emozioni e di immensa gioia in ricordo del seminarista perugino Giampiero Morettini (1977-2014), quella che si è svolta al Centro congressi “A. Capitini” in Perugia il 1° giugno con centinaia di persone tra laici, sacerdoti, religiosi e religiose ma soprattutto tantissimi giovani e i compagni del Pontificio Seminario Umbro “Pio XI” di Assisi. Giampiero, che prima di entrare in Seminario lavorava presso l’azienda agricola di famiglia, è tornato alla Casa del Padre il 21 agosto 2014 per le complicanze insorte dopo un intervento al cuore resosi necessario a seguito di una malformazione congenita scoperta dopo un malore che lo colpì mentre si trovava in Seminario.

Alla serata in suo ricordo è intervenuto il cardinale Gualtiero Bassetti, che è stato lui a volerla come anche il libro biografico scritto da suor Roberta Vinerba dal titolo: “Con lui Dio non si era sbagliato. Giampiero Morettini” (Edizioni Paoline, Milano 2016, pp. 158). Questa pubblicazione è stata presentata dallo stesso porporato insieme all’autrice, che ha introdotto le numerose testimonianze e i momenti di preghiera intonati dal Coro giovanile diocesano “Voci di Giubilo” diretto da don Alessandro Scarda. Ad aprire l’incontro le parole dei genitori di Giampiero, Caterina e Mario Morettini, rotte dalla commozione e da un lungo applauso. «Giampiero – ha detto mamma Caterina – è sempre vivo attraverso tutti voi e il dolore che proviamo per la sua perdita, grazie alla vostra vicinanza, lo stiamo vivendo con serenità».

Nella grande sala del Centro “Capitini” c’erano anche non pochi ospiti venuti da fuori Perugia, come il vescovo di Macerata mons. Nazareno Marconi, che accolse da rettore Giampiero in Seminario. C’erano i genitori di un giovane sacerdote bergamasco di ventotto anni, don Giovanni Bertocchi, morto a seguito di un incidente avvenuto nei locali dell’Oratorio della sua parrocchia. E c’era la mamma di Ovidio Stamulis, il ragazzo di Pietrafitta (Pg) che amava la vita e animava il gruppo giovani della parrocchia, barbaramente assassinato in famiglia. Il  cardinale Bassetti si è commosso nel presentare questi ospiti e le storie dei loro figli strappati alla vita, legati a Giampiero perché tutti loro «hanno amato Dio e si sono sentiti amati da Lui».

«Dal sorriso di Giampiero – ha detto il cardinale – colgo la gioia pacata che deriva dal suo essere abitato da Cristo. Quando era in vita non ti dava l’impressione di uno che ha lasciato qualcosa, ma di uno che ha trovato Qualcuno. Mi sembra che questo sia emerso in maniera molto chiara da tutte le testimonianze. Giampiero quando ha capito che Cristo era pazzamente innamorato di lui, gli ha risposto con il suo “sì” cosciente e lucido e dall’allora non ha fatto che consumarsi per Lui. Giampiero camminava con i piedi per terra, perché dalla terra veniva, la sua origine era contadina, ma ogni giorno era spinto ad immergersi nel mistero di Dio, per scoprire i suoi segni. Perciò quando è venuta a mancare la sua presenza tra noi, è stato un vuoto immenso».

«Basterebbero le fotografie della vita di Giampiero con gli amici di seminario – ha proseguito il presule –, che abbiamo visto questa sera, per dirvi che Cristo, cari ragazzi, non vi chiede di fare cose straordinarie; Giampiero non le ha fatte, ma ci ha insegnato una cosa importante: a saltare il fosso per andare verso il Tutto e per sempre, per andare verso quell’Amore che l’aspettava. E questo è anche il suo grande insegnamento che lascia ai seminaristi ed è anche per questo che continuano a fiorire le vocazioni tra i giovani della nostra Umbria, dove c’è un fuoco acceso che io non mi so spiegare».

«C’era in Giampiero la voglia di vedere lontano, anche se camminava con i piedi in terra – ha commentato il cardinale –, e il suo vivere semplice faceva si che da lui potesse uscire quel profumo di Cristo, che è fondamentale per ogni prete, che la gente ha diritto di incontrare e di assaporare. Se fosse diventato prete di lui papa Francesco avrebbe detto che aveva il “profumo delle pecore”, ma nessuno può avere il “profumo delle pecore” se non ha il profumo di Cristo».

E’ stata una serata molto particolare, «una serata vocazionale», così l’ha definita suor Roberta Vinerba, che ha esortato a vedere «la bellezza di Dio attraverso Giampiero». Il cardinale Bassetti ha parlato di «serata unica emotivamente nella mia vita» e, al termine, rivolgendosi ai presenti, ha detto: «Raccontate alle vostre famiglie, ai vostri amici la gioia che questa serata ci ha trasmesso nel vivo ricordo di Giampiero».

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