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Metti una sera a cena in carcere a Perugia: tutti dentro per partecipare a "Golose evasioni"

La sfida di Capanne, dove diciassette detenuti allestiscono una cena gourmet nel complesso penitenziario, in una location curata in ogni dettaglio

Tutti dentro per partecipare a "Golose evasioni": questa sera, si cena in carcere. Sta tutta in un gioco di parole e in una provocazione, la nuova sfida nel carcere di Perugia che ha ospiterà all’interno delle mura un vero e proprio ristorante in occasione della settima edizione delle “Golose Evasioni”, cena evento organizzata nell’ambito del corso di “Addetto alla cucina”.

Un corso speciale quello organizzato nel laboratorio del carcere di Capanne previsto nell’ambito del progetto “Opportunità Lavorative Professionalizzanti”, finanziato dal Ministero della Giustizia e gestito dalla cooperativa sociale Frontiera Lavoro.

Il corso ha previsto 200 ore di lezione ed ha offerto a 17 detenuti la possibilità di apprendere un mestiere sotto la guida di esperti chef che hanno trasmesso tutti i trucchi per diventare professionisti a 360 gradi, capaci di soddisfare le richieste dei clienti più esigenti. E delle competenze acquisite gli allievi ne daranno un saggio giovedì 20 ottobre 2022 durante la cena “Le Golose Evasioni” che si svolgerà per un pubblico pagante proprio all’interno della struttura penitenziaria.

Per la realizzazione di un menu d'autore, gli allievi saranno coordinati dai docenti del corso, gli chef Catia Ciofo, Antonella Pagoni, Donatella Aquili, Daniele Guerra, Paolo Staiano, tutti nomi tra i più importanti del panorama ristorativo italiano. In cucina, per l'occasione, a sostenere l’importante brigata lo chef stellato Marco Lagrimino. Una lettura poetica dell’attrice Emanuela Faraglia darà il via alla cena. Che avrà un menu e una carta dei vini che non hanno nulla da invidiare ai locali più celebri di Perugia.

Cuochi e camerieri, istruiti e guidati in sala da Antonio Libonati, maître professionista dalla lunga carriera nella ristorazione di alto livello, che affronteranno questa nuova sfida con entusiasmo: “Qui si lavora con persone che hanno commesso degli errori e che stanno portando avanti un percorso di reinserimento, a cui bisogna insegnare tutto. Ma hanno molta umiltà e grande voglia di imparare”, spiega lo chef Daniele Guerra.

“Tutti i dettagli della serata sono stati curati con la massima attenzione, prosegue lo chef, e per me è stata una bellissima esperienza partecipare a questa bella avventura”. Tavoli eleganti, tovaglie raffinate, candele accese, piatti di porcellana, sottopiatti, bicchieri di vetro e posateria di alta qualità.

E la cura per il dettaglio arriva fino al piatto. Per Federico, 24 anni, uno degli allievi, una delle soddisfazioni più grandi è “sapere che il cliente gradisce non solo il cibo, ma anche la preparazione”.

Golose evasioni in carcere

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