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Sala dei Notari, concerto di Capodanno per celebrare ben 4 anniversari

In mezzo a tutto questo: una suite della Carmen di Bizet, un omaggio a Luis Bacalov e al suo “Postino”, con cenni sulla bio di Massimo Troisi. Poi l’America di Henghel Gualdi, una fantasia dai successi del Quartetto Cetra..

Sala dei Notari, concerto di Capodanno della Filarmonica “Virgilio Puletti” di Ponte Felcino. Un evento che si lega a ben quattro anniversari. Il primo – divenuto di fatto una celebrazione laica della Vetusta – è il tradizionale concerto bandistico, giunto ormai alla 33.ma edizione. Ben lo sa il Maestro Franco Radicchia che (era il 1986) letteralmente creò quell’evento, insieme ai musicisti Augusto Marcelli, detto “Piponzio”, e Sigismondo Giostrelli, allora principe dei batteristi. Propiziò l’iniziativa l’indimenticabile assessore alla cultura Roberto Abbondanza.

Sandro Allegrini (che sostituisce, in veste di speaker, l’anchor man Giampiero Margaritelli, storico conduttore) ricorda le vicende di quella compagine, ripercorrendo le orme del ponteggiano Stefano Vicarelli che quella storia (lunga oltre un secolo) ha narrato nel suo ben libro “Cent’anni… suonati”.

Primo patròn del gruppo musicale fu il conte Giuseppe Conestabile della Staffa, mentre è oggi presidente (ininterrottamente da 16 anni) l’infaticabile Raoul Bonaca. L’orgoglio del Ponte è la scuola di musica che vede frequentare 130 allievi, seguiti da 15 insegnanti diplomati. E qui si mescolano docenti e discenti in un’armoniosa complicità.

La Kermesse si apre ricordando il 70.mo anniversario della Costituzione, alla cui redazione contribuì anche il nostro Walter Binni, nato poco sotto, in via della Cupa, 1. In omaggio alla Carta costituzionale, si esegue l’inno nazionale con la gente in piedi e composta nel raccoglimento.

Il terzo anniversario è quello dei 150 anni dalla morte del musicista pesarese Gioacchino Rossini, di cui viene eseguita l’ouverture dal “Barbiere di Siviglia”.Infine, si ricorda il centenario della conclusione della Prima Guerra Mondiale, il che giustifica l’esecuzione finale della “Leggenda del Piave”, preceduta da un patriottico “Va’ pensiero” dal Nabucco verdiano.

In mezzo a tutto questo: una suite della Carmen di Bizet, un omaggio a Luis Bacalov e al suo “Postino”, con cenni sulla bio di Massimo Troisi. Poi l’America di Henghel Gualdi, una fantasia dai successi del Quartetto Cetra e un pout-pourri dal classico West Side Story. Insomma: un pomeriggio di cultura e divertimento, in una Perugia sempre più capitale della musica.

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