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Perugia omaggia Herman Melville e il suo Moby Dick: mostra eccezionale all'Augusta

Una mostra polivalente, con materiali variegati e di grandissimo interesse artistico e documentario

All’Augusta, una mostra eccezionale omaggia Herman Melville e il suo “Moby Dick” nel bicentenario dalla nascita dello scrittore. “L’abbiamo voluta inaugurare entro il 2019, proprio per farla cadere entro la ricorrenza cronologica”, commenta l’assessore alla Cultura Leonardo Varasano.

Una mostra polivalente, con materiali variegati e di grandissimo interesse artistico e documentario. A dimostrazione della vastissima eco suscitata dall’opera più famosa che esalta il Mostro Bianco, immagine simbolo della forza incomprimibile della natura. Ma, in metafora, rappresentazione dei mostri che ciascuno di noi si porta dentro. Una sfida perfino irrazionale, una volontà di superare i limiti dell’umano.

“Una mostra non autoreferenziale – aggiunge Varasano – che intende fungere da stimolo per la rilettura di un grande classico”.

L’hanno voluta, in proficua sinergia, la Biblioteca Augusta, la Biblioteca delle Nuvole del dinamico artista Claudio Ferracci, la Fonoteca Trotta. Insomma: risorse e intenzioni convergenti, riunite dalla voglia di mettere in campo, e in mostra, i gioielli conservati nei giacimenti culturali della Vetusta.

L’esposizione è visitabile nella Sala al pianterreno di Palazzo Conestabile, in via delle Prome, fino a sabato 14 marzo.

Il Sistema Bibliotecario Comunale ha tirato fuori da scaffali e magazzini le numerose pubblicazioni e riduzioni per bambini e ragazzi. Comprese edizioni rare, in lingua originale, e traduzioni celebri, come quella di Cesare Pavese.

Insieme a fumetti, libri illustrati, copertine di dischi e locandine cinematografiche provenienti dalla Biblioteca delle Nuvole. I fumetti comprendono quelli “ispirati a” e le “riduzioni”, inclusi pezzi rari come “Il Corriere dei Piccoli” del 1957.

Addirittura delle partiture da Billy Bud, con parole del poeta, premio Nobel, Salvatore Quasimodo.

“La mostra – osserva Claudio Ferracci – sarà aperta soprattutto ai ragazzi delle scuole, ai quali saprà fornire stimoli e suggestioni: dalla sacralità del libro alla modernità del digitale”.

La locandina, protetta da copyright, è dello stesso Ferracci, col quale – lo dico con orgoglio – ho avuto il piacere e l’onore di realizzare libri sulla città, giochi, esperienze artistico letterarie che godono di unanime apprezzamento.

Visitare questa mostra è perentorio. Per necessità culturale, ma anche per rivendicare con legittimo orgoglio le medaglie di un sistema bibliotecario che l’Italia ci invidia.

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