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Umbria Jazz 2022, Jamie Cullum e Christone “Kingfish” Ingram: due potenze (video e gallery)

Set scatenati all'Arena Santa Giuliana tra soul, jazz e il blues "rovente" del chitarrista del Missisipi

Jamie Cullum torna a Perugia quindici anni dopo. E l'effetto che gli fa è buono. Dice che l'atmosfera qui è incredibile, una città intera che diventa un set musicale. Il cibo, il vino, l'architettura. Ci comprerà casa da queste parti? No, non per ora almeno. Ma ci tornerà da turista, visto che le prossime vacanze con la moglie, confessa, saranno itineranti in Italia. 

Si sente un cantante e un musicista, dice, un buon musicista jazz. Un cantante certo, a cui piace scrivere i suoi testi, a cui piace farsi scegliere dalle sue canzoni, quelle che ti tormentano e di raggiungono anche sotto la doccia, anche mentre lavi i denti. Bene Perugia, bene essere ritornato a Perugia. Dove lo aspettano in molti, in un'arena Santa Giuliana ben riempita dal pubblico dopo una domenica dai numeri più ridotti. 

Jamie Cullum è una forza della natura. Suona, canta, balla. Scende dal palco e si arrampica sulle transenne per accogliere l'abbraccio del pubblico che, a quel punto, ha rotto gli indugi e si è dimenticato dei posti numerati. Jamie spinge assecondato dalla sua band, "Credevo che il rischio potesse essere quello di sentire qualcosa di relativamente vecchio. E invece no" commenta qualcuno più esperto in materia. E invece no, Cullum è fresco e grintoso. Il pubblico canta le sue canzoni e si scatena. Bello il momento con tutti i musicisti in fila sul palco, in mezzo il contrabbasso, suonato a quattro mani, con le corde e come cassa di una percussione. In mezzo c'è il microfono e la voce di Cullum per una parentesi di ulteriore divertimento in un set lungo e divertente.

Umbria Jazz 2022, l'uragano Jamie Cullum

Sembra non volersene andare. Poi, però, è tempo di lasciare spazio a Christone "Kingfish" Ingram. E Christone lo spazio se lo prende tutto. Non per la mole, troppo facile attribuirlo a quello. Ma perché il suo blues è un abbraccio caldo e fumoso. E' un virtuoso con le mani "educate", la sezione ritmica lo assiste, le tastiere aggiungono colore. Il risultato è qualcosa che ti fa alzare dalla sedia dopo cinque minuti. E poi accade quello che non ti aspetteresti. Kingfish esce di scena con la sua chitarra a tracolla, continua a suonare.

 

Umbria Jazz 2022, Christone “Kingfish” Ingram e la sua chitarra

Che combina? Christone è sceso dal palco, adesso è tra le file delle sedute. Circodato dalla security e dai fan. Vedendoli corrrere tutti verso un punto dell'arena, si capisce prima di vedere che sta succedendo qualcosa di insolito. Qualcosa di cui si aveva bisogno dopo due anni. Tornare alla musica dal vivo e alla condivisione. Più di così è difficile. Ingram continua a suonare in mezzo al pubblico, a fatica riesce a completare il giro tra due ali di folla e a tornare sul palco con la chitarra viola che quasi scompare nella imponenza del suo proprietario. Ma è un proprietario gentile e generosa. La infuoca la sua Fender viola, ma poi la bacia per suonare ancora una nota. Baci da favola, di quelli riservate alle principesse. Christone “Kingfish” Ingram dal Missisipi e la sua chitarra, 

Umbria Jazz 2022, "Kingfish" Ingram tra il pubblico

Main event carico e di grande impatto in entrambe le uscite, per la gioia del pubblico e la soddisfazione di Umbria Jazz. In un lunedì che non ti aspetti, con molti spettatori agli spettacoli tanto a quelli a pagamento che a quelli gratuiti. Un insolito, in positivo, lunedì dopo una domenica meno brillante di quanto si potesse immaginare. 

Oggi, intanto, è iniziato la fase finale del contest che il festival organizza con Conad. Ai giardini Carducci l'esibizione dei primi gruppi selezionati dalla giuria. 

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