All’Oratorio di San Bernardino risuonano le composizioni giovanili di Beethoven a due secoli e mezzo dalla nascita

All’Oratorio di San Bernardino risuonano le composizioni giovanili di Beethoven a due secoli e mezzo dalla nascita. Non a caso, il concerto s’intitola “L’altro Beethoven”, a significare un aspetto giovanile, brillante e lezioso, lontano dal versante più noto, sebbene anticipatore di una rara genialità.

“È come l’onda lunga del Natale”, esordisce Leonardo Varasano, assessore alla Cultura del Comune di Perugia. “Manifestazione che coniuga lo splendore di un oratorio fra i più preziosi della città, con l’eterna magia della musica”.

Quindi i ringraziamenti alla comunità francescana, per aver spostato di un quarto d’ora la celebrazione del sabato, in modo da assecondare il concerto della coppia (nell’arte e nella vita) Cecilia Berioli e Luca Ranieri (Umbria Ensemble).

Apertura con Mozart, in omaggio al rapporto col giovanissimo Beethoven cui – facile profeta – vaticinò un grande futuro.

Quindi Cecilia Berioli, introducendo i brani, racconta del discepolato beethoveniano con Haydn e dell’influenza da questo avuta nelle composizioni giovanili non numerate.

Vengono eseguiti tre duetti, inquadrabili nella levità dell’epoca, prima che la forza romantica dominasse la pagina beethoveniana.

Infine il celebre “Duetto degli occhiali” che deve il proprio titolo – spiega Berioli – a un doppio significato. Innanzi tutto, entrambi i Maestri portavano gli occhiali (quindi una punta di complice autoironia). La seconda ragione risiede nel fatto che, data la difficoltà della partitura, quel duetto va eseguito con gli occhi ben fissi sulla scrittura musicale.

La proposizione di queste brillanti pagine, scritte tra il 1790 ed il 1796, ha portato alla luce la linea di continuità che, attraverso Haydn, lega Beethoven a Mozart, in una Vienna che è stata capitale del mondo musicale dell’epoca.

Concerto apprezzatissimo e oratorio pieno, già da un’ora prima dell’inizio del concerto.