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Aspettando la Marcia della Pace: "faccia a faccia" con Aldo Capitini

A San Matteo degli Armeni, tutti i mercoledì alle 18, si formano gruppi di lettura e di discussione intorno al pensiero del filosofo della nonviolenza

Aspettando la Marcia della Pace del prossimo 9 ottobre. Pillole di nonviolenza e peruginità. A San Matteo degli Armeni, tutti i mercoledì alle 18, si formano gruppi di lettura e di discussione intorno al pensiero del filosofo Aldo Capitini, alfiere della nonviolenza e del “potere di tutti” (omnicrazia). Pace, apertura, religione laica, partecipazione, nonmenzogna, obiezione di coscienza: sono alcune delle parole chiave di un pensiero universale, eppure intriso di peruginità. È sempre utile leggere, o rileggere, le opere del filosofo, figlio del custode del Comune, nel cui studiolo, sotto la torre campanaria, confluì il più e il meglio dell’intellettualità laica e antifascista.

Un invito a riscoprire la sorprendente attualità di una figura che, con mitezza e paziente tenacia, è stata in grado di costruire un percorso, andato ben oltre i confini dell’Umbria. Un pensiero lineare e profondo, ancora potente, per interpellare il cuore, la mente e la coscienza di uomini e donne del nostro tempo, a distanza di oltre mezzo secolo dalla sua elaborazione. Per partecipare, in puro spirito capitiniano, non c’è bisogno di prenotazione o di ticket: basta andare e testimoniare interesse con la propria presenza e col contributo di pensiero e di parola. Gli incontri sono organizzati dalla Fondazione Centro studi Aldo Capitini, nel luogo dove è collocata la biblioteca del filosofo, a disposizione di studiosi e appassionati, sempre a titolo gratuito.

Sarà un’occasione per riflettere sull’esperienza filosofica e religiosa di un grande perugino che l’amico Walter Binni – nell’epitaffio, vergato sulla tomba al cimitero perugino di Monterone – volle definire “religioso laico e rivoluzionario nonviolento”. Un modo per rinfrescare i cardini del suo pensiero, incentrato sui tre concetti di nonviolenza, nonmenzogna e noncollaborazione. Dunque, in San Matteo degli Armeni, presso il Centro di documentazione e ricerca su temi della nonviolenza, dell’apertura religiosa e dell’educazione alla pace, le porte sono aperte. Anzi: spalancate.

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