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L’Associazione culturale Porta Santa Susanna festeggia l’8 marzo con una conversazione sulla pittrice “Adele Galeotti Rasetti, uno sguardo macchiaiolo sull’Umbria”

L’ha tenuta il critico Andrea Baffoni, su impulso dell’Associazione Franco Rasetti e con la collaborazione della peruginissima Antica Società del Gotto

L’Associazione culturale Porta Santa Susanna festeggia l’8 marzo con una conversazione sulla pittrice Adele Galeotti Rasetti, dal titolo “Uno sguardo macchiaiolo sull’Umbria”. L’ha tenuta il critico Andrea Baffoni, su impulso dell’Associazione Franco Rasetti e con la collaborazione della peruginissima Antica Società del Gotto.

A introdurre la conferenza, il coltissimo Mario Squadroni, già sovrintendente archivistico Umbria-Marche. Saluto iniziale di Claudio Monellini, presidente della “Rasetti” e non nuovo al pubblico di via Tornetta. Già in passato, infatti, ha tenuto incontri sullo scienziato pacifista Franco Rasetti e sui “ragazzi di via Panisperna” di Enrico Fermi. Il ciclo “Volti di Perugia e dell’Umbria. Storie di uomini e di donne tra passato e presente” si rivela particolarmente interessante, anche per la varietà di argomenti e di personaggi proposti.

Andrea Baffoni – sicuro punto di riferimento della critica d’arte non solo umbra – ha ricordato che Adele Galeotti Rasetti fu l’unica artista umbra ad essere allieva della classe di pittura, diretta da Giovanni Fattori, presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze. Fu a suo modo anticipatrice di quel movimento di emancipazione che tendeva al superamento del pregiudizio antifemminista, per cui alle donne era preclusa la possibilità di cimentarsi in determinati campi della scienza, dell’arte, della musica, della cultura.

Adele Galeotti fu peraltro artista di elevato livello e chiara vocazione. Lo testimoniano i lavori, prima di taglio scolastico, e poi più marcatamente artistico e originale, che Baffoni ha proposto in slide ed ha correttamente riportato sul libro scritto in argomento. Peraltro, Adele soggiornò più volte in Umbria lasciandoci delle opere inedite (proposte per la prima volta da Baffoni), a testimonianza dell’attenzione al territorio del Trasimeno e della nostra regione. Adele Galeotti, di buona famiglia, fu persona di vaste relazioni e intrattenne amicizia con Natalia Ginzburg, Enrico Fermi e molti giovani scienziati, colleghi del figlio.

Come madre, rimasta precocemente vedova, si dedicò all’educazione di Franco che sarebbe entrato come fisico nel gruppo dei “ragazzi di via Panisperna”. E poi, ripudiando le posizioni potenzialmente belliciste del progetto Manhattan, si sarebbe dedicato agli studi naturalistici, divenendo uno dei più accreditati studiosi al mondo del settore.

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