La rinascita, straordinaria partecipazione al "25 aprile open air" in via della Viola
Stasera tutti in piazza San Giovanni dal Fosso per esporre i prodotti artistici, tra musica, panini, birra, vino. Un bel modo di celebrare una data identitaria del Paese. Senza declamazioni, ma con la sola persuasione dell’arte. Che ci affratella e ci migliora
Straordinaria partecipazione al “25 aprile open air” nel distretto di via della Viola. Una estemporanea coi fiocchi, anche perché nessuno vince niente. Hanno fatto benissimo, i ragazzi di Fiorivano le Viole e Fumetti Randagi, insieme al cinema Meliès, a escludere la competizione. In questo modo, la partecipazione di artisti di tutte le età assume la più tranquilla forma di “testimonianza”. Di cosa? Della rinascita di una zona negletta e penalizzata dallo spaccio e dall’abbandono dei residenti.
Partendo da qualche artista, disseminato in via Cartolari, le zone più gettonate sono risultate via della Viola, le scalette del Carmine adiacenti al Post Mod e il portico di San Fiorenzo. Quello che era stato percorso conventuale, poi liceo scientifico Alessi, poi Casa dell’Associazionismo e Meliès, è oggi palestra di “ginnastica artistica”.
Ce n’è per tutti gusti: figurativo, astratto, fumetti, con tecniche che vanno dagli smalti all’acrilico, dall’olio all’acquarello. Anche i bambini hanno chi li segue mentre si cimentano, con rigore e serietà, nei loro disegnini.
Tanti i curiosi che si fermano ad osservare il work-in-progress. Tra i partecipanti, anche artisti noti come Teresa Chiaraluce che dipinge una piazzetta Mattioli, dove nacque Sandro Penna, o Stefania Natalicchi che imposta il disegno. Anche qualche professionista, come l’argentino Josè, autore del murale di Mugnano (col San Martino di Tours e il dono del mantello), che qui propone i suoi pugili di colore. Riconosciamo anche una collega giornalista e tanti abituali frequentatori delle estemporanee che cominciano a dipanarsi nel territorio regionale.
Stasera tutti in piazza San Giovanni dal Fosso per esporre i prodotti artistici, tra musica, panini, birra, vino. Un bel modo di celebrare una data identitaria del Paese. Senza declamazioni, ma con la sola persuasione dell’arte. Che ci affratella e ci migliora.