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Umbria TPL, fallita la conciliazione: si va allo sciopero

Le Segreterie Regionali dei sindacati del trasporto comunicano che è fallito il tentativo di conciliazione svolto in prefettura a Perugia, il 6 ottobre, nell’ambito delle procedure di raffreddamento

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PerugiaToday

Le Segreterie Regionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Faisa-Cisal, Ugl-Trasporti e Orsa, comunicano che è fallito il tentativo di conciliazione svolto in prefettura a Perugia, il 6 ottobre, nell’ambito delle procedure di raffreddamento avviate il 12 settembre.

Nonostante gli sforzi compiuti dal funzionario prefettizio tesi a favorire una possibile intesa, la rigidità dimostrata dalla delegazione aziendale non ha permesso di raggiungere alcun compromesso utile a consentire almeno la sospensione delle procedure di raffreddamento.

Nel merito:

1) la retromarcia dell’azienda sull’ipotesi di omogeneizzazione dei trattamenti economici, rinnegando quanto dichiarato alla stampa nei giorni precedenti circa il presunto rifiuto delle Organizzazioni Sindacali alla proposta avanzata in tal senso; evidentemente questi soldi non sono mai stati realmente nelle disponibilità aziendali; la disponibilità a riattivare un tavolo di confronto con le RSU senza però il preventivo ritiro dei

2) provvedimenti unilaterali; l’incertezza sulla data di inizio del confronto sul piano industriale, viste le forti preoccupazioni del personale

3) l’incertezza sulla data di inizio del confronto sul piano industriale, viste le forti preoccupazioni del personale che insiste sulle sedi periferiche;

4) la mancata definizione di una risposta rispetto alla questione del mancato riconoscimento degli scatti di anzianità al personale già impiegato con contratto di formazione e lavoro, diritto sancito da una sentenza della corte di cassazione a Sezioni Unite.

Le Organizzazioni Sindacali ribadiscono inoltre la necessità di trovare una soluzione definitiva alla questione delle due unità della ex SSIT il cui contratto a termine era scaduto il 30 settembre u.s.

Le Segreterie Regionali, nel rivendicare con fermezza il merito di essere arrivati all'unificazione delle 4 aziende pubbliche, contestano il comportamento di coloro che, dopo essersi opposti strenuamente alla realizzazione del progetto, ne sono diventati improvvisamente i paladini, con la presunzione di auto-definirsi amministratori "responsabili" e tacciando, in maniera inaccettabile, le Organizzazioni Sindacali di irresponsabilità.

Tutto ciò non è accettabile, come non è accettabile che i risparmi attesi dall'unificazione delle aziende debbano essere conseguiti esclusivamente sulla pelle di chi lavora, spesso in condizioni difficili e con retribuzioni che sono al di sotto della media del settore, invece che andare ad intaccare le vere sacche di inefficienza, la quantità e la qualità di un quadro di dirigenti le cui capacità spesso non coincidono con i livelli stipendiali loro garantiti e che quasi mai sono chiamati a rispondere dei propri errori.

Si ritiene doveroso verificare le consulenze/collaborazioni in essere presso Umbria Tpl e Mobilità, sotto il profilo dei costi e dei reali benefici. La disponibilità al dialogo dimostrata fino alla definizione della questione della SAVIT, poi venuta meno, lascia intendere che questa era finalizzata esclusivamente a mettere in sicurezza un progetto funzionale a pochi. Per quanto riguarda i tagli delle risorse destinati al settore, le Organizzazioni Sindacali ne sono assolutamente coscienti, tanto è vero che hanno, in più occasioni, effettuato a riguardo delle azioni di sciopero contro chi i tagli li ha sanciti, ma considerano inaccettabile che vengano utilizzati come arma di ricatto per pretendere una delega in bianco nella gestione, che mai verrà concessa.

Le Organizzazioni Sindacali proclameranno nei prossimi giorni tutte le opportune azioni di lotta consentite dalla normativa. Pertanto, anche in vista di Eurochocolate, chiedono all'opinione pubblica che non si faccia fuorviare da dichiarazioni strumentali rilasciate ai media dall'azienda, e chiedono anche agli enti proprietari, danti causa degli amministratori dell'azienda, se quanto sta accadendo e quanto potrà accadere in futuro si poteva evitare, magari con più perseveranza, responsabilità, disponibilità al dialogo e umiltà.
 

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