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Crisi energetica, i comitati lanciano nuova protesta contro il termovalorizzatore. La Regione incassa il sì del mondo del lavoro

Nuovo sit-in di protesta del comitato Rifiuti Zero nel giorno della conferenza decisoria per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) relativa al nuovo piano regionale

Nuovo sit-in di protesta del comitato Rifiuti Zero contro il Piano regionale dei rifiuti che prevede in Umbria un termovalorizzare, sul modello europeo, per evitare di continuare a mettere i rifiuti in discarica e produrre energia autonoma per il circuito umbro. si svolgerà il secondo presidio di tutti i Comitati ambientali umbri, al Broletto a Perugia.

"Saremo sotto gli uffici regionali in cui avverrà la conferenza decisoria per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) relativa al nuovo piano regionale di gestione integrata dei rifiuti. La presenza dei Comitati è forte e determinata, a sostegno della richiesta di cambiare radicalmente rotta sulla gestione dei rifiuti in Umbria, perché il "nuovo" piano è tragicamente vecchio. Prevede infatti la costruzione di un ulteriore inceneritore. Senza dimenticare che a Gubbio si intende usare i due cementifici anche per bruciare rifiuti". 

I comitati ribadiscono che gli strumenti moderni e di tutela della salute sono: riduzione dei rifiuti, raccolta differenziata di qualità, recupero, riciclo, riparazione e riuso: queste sono le strategie a cui si punta a livello europeo e che sono riassunte nella dettagliata proposta per la gestione virtuosa dei rifiuti che il Comitato umbro Rifiuti Zero presentò nel 2020 all'assessorato regionale".

Termovalorizzatori e anche nuovi impianti di produzione di energia a livello locale sono invece fortemente voluti dalle associazione categorie che chiedono una nuova strategia enegetica dopo il dramma economico e sociale che stiamo vivendo e che rischia di produrre migliaia di disoccupati per via dei costi dell'energia importata. Intanto la Regione ha avviato la presentazione ufficiale del Piano rifiuti sui territori. Confermate le caratteristiche del termovalorizzatore: messa in esercizio dal 1 gennaio 2028, trasformazione di  160mila tonnellate all’anno di rifiuti di provenienza rigorosamente regionale trattati, “Tale dato è su misura per le esigenze dell’Umbria - ha spiegato Morroni - e la strada per la sua realizzazione che si aprirà, entro quattro mesi dall’approvazione del Piano da parte dell’Assemblea Legislativa, con un avviso pubblico dell’Auri (Autorità umbra per Rifiuti ed Idrico) per raccogliere le manifestazioni di interesse". Al momento non è stata ancora scelta l'area di realizzazione che spetterà all'Auri sulla base della mappa regionale redatta dalla Regione. 

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