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La cattiva informazione sul sisma è uno Tsunami: poche prenotazioni e ci costa 20 miliardi di euro

Dopo la richiesta della Marini al Governo del pagamento del danno in diretto agli operatori del settore turismo e al commercio di tutta l'Umbria, anche le associazioni di Categoria dicono sì e mostrano dati drammatici dal 24 agosto ad oggi

Il danno indiretto (oltre a quello tangibile su case, monumenti, alberghi, uffici pubblici e privati), causato dalla cattiva informazione e comunicazione a livello nazionale sul terremoto del 24 agosto e del 30 ottobre, non è certamente ipotetico. E soltanto difficili da calcolare perchè continuano ad affluire dati negativi sui bilanci del settore commercio, turismo e alberghierp. E sarà ancora più difficile farselo pagare dal Governo, come accadde invece per il sisma del 1997. La richiesta di danno indiretto porta la firma della presidente Marini, ma ora si aggiungono sottoscrivendolo anche altri pezzi da novanta delle associazioni di categoria che chiedono il sostengo economico e altri interventi strutturali per rilanciare l'immagine dell'Umbria  in fatto di turismo. 

I DATI DEL TURISMO CHE NON C'E' - Lo scorso 24 agosto i campeggi dell'Umbria erano al massimo. Il giorno dopo il 40 per cento era registrato in partenza. Oggi i maggiori tour operator olandesi e tedeschi, che solitamente prenotavano sin da gennaio, non lo fanno e chiedono degli effetti del terremoto. Ci sono alberghi che hanno dovuto prolungare le ferie o i lavori di restauro perchè non avendo clienti sarebbe per loro una continua rimessa di denari al giorno.  

“La Regione, in fatto di comunicazione, deve fare la sua parte - ha tuonato Daniele Stellari, Confcommercio - Sono troppi i danni di immagine causati dai mass media. È necessario definire in maniera circostanziata i danni e non creare ulteriore allarmismo. Servirebbe una cabina di regia per gestire la situazione”.

Dalla parte della Presidente Marini anche Giorgio Mencaroni: "Stiamo attualmente analizzando il danno indiretto rispetto al settore ricettivo. Il riconoscimento dei danni indiretti deve rappresentare un obiettivo preciso. Non vogliamo vivere di assistenzialismo, ma tutto questo serve per poter continuare a lavorare mantenendo in piedi le strutture ed i livelli occupazionali”.

Il danno indiretto non dovrebbe essere inferiore al 15-20 miliardi euro secondo le prime analisi elaborate dal capogruppo dei civici Claudio Ricci. Per il Movimento 5 Stelle non si esce dalla crisi turistica soltando facendo pubblicità e marketing: "Siamo chiamati quindi a ricostruire un Paese a pezzi come l'Italia, con il supporto dello Stato, ma anche di altri soggetti a partire, ad esempio, dalle Fondazioni bancarie. La depressione turistica fuori dal cratere va affrontata con progetti economico-culturali sui territori”.

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