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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Il 2022 dell'Umbria dai due volti: sei mesi con il turbo e da settembre la crisi. Confindustria crede nella svolta e chiede interventi

"Noi vogliamo fare la nostra parte. La filiera dell’idrogeno verde, il biometano sostenibile, il fotovoltaico, le comunità energetiche sono ambiti su cui intendiamo investire” 

La questione energetica come priorità per garantire la tenuta economica e sociale dell’Umbria e del Paese, ma anche le prospettive e strategie più adeguate per affrontare il futuro: sono i temi-chiave intorno ai quali è ruotata l’Assemblea Generale di Confindustria Umbria, che si è svolta al Teatro Lyrick di Assisi. “Energie inSostenibili” il titolo scelto per l’evento, dove le parole sono state utilizzate con il preciso intento di far comprendere la gravità della crisi energetica in atto, non più sostenibile dal tessuto produttivo e dai consumatori.

"Nei primi sei mesi del 2022 l’economia dell'Umbria ha avuto un andamento positivo, superiore agli ultimi 3 anni e con una percentuale più alta nel Centro Italia.  La crescita è stata alimentata dalla domanda interna, dagli investimenti e dalle vendite all’estero. Le esportazioni sono aumentate del 35% rispetto allo stesso periodo del 2021; molto più della media nazionale". E' uno dei passaggi della relazione del Presidente Vincenzo Briziarelli, Confindustria Umbria. La nostra rischia grosso nonostante una risalita importante dopo anni di buio totale. 

"Gli investimenti - spiega Briziarelli - hanno avuto un buon tono, spinto dal bonus edilizia, dalle immobilizzazioni in impianti per l’energia rinnovabile, e dal credito di imposta 4.0. Sono stati anche favoriti dal PNRR e dal Piano Nazionale Complementare". A dimostrazione del periodo positivo il calo del ricorso alla cassa integrazione: nel primo semestre 2022 sono state autorizzate 3,3 milioni di ore di Cassa Integrazione Guadagni, l’81% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

"Da settembre c’è stato però un radicale peggioramento della situazione - sempre il leader regionale di Confindustria - per il prolungarsi dello shock energetico che ha prosciugato le risorse aziendali. Il fabbisogno di liquidità è aumentato e le condizioni di accesso al credito sono peggiorate rispetto ai mesi scorsi. Poiché la domanda di prestiti aumenterà, è necessario prorogare il quadro temporaneo degli aiuti di Stato anche per prolungare i benefici delle garanzie pubbliche. Vanno pure potenziati gli strumenti alternativi al credito bancario per sostenere la liquidità e gli investimenti. Le previsioni dei prossimi mesi sono di forte contrazione. In mancanza di risposte strutturali al caro energia, molte imprese rischiano di passare un inverno drammatico".

“In Umbria – ha sottolineato il Presidente Briziarelli – l’emergenza energetica ha un impatto rilevante sulle attività manifatturiere. Gli effetti dei prezzi impazziti si diffondono lungo le filiere e tutte le aziende sono più o meno impattate. Il problema energetico non ha solo carattere congiunturale, ma deriva dalle scelte che l’Italia ha fatto, e soprattutto non ha fatto, nei decenni passati. Bisogna essere rapidi, perché il tempo a disposizione è poco. Speriamo che le prossime decisioni comunitarie facciano progressi significativi sul tetto al prezzo del gas, sugli acquisti comuni, su un nuovo mercato per la quotazione dell’energia o, meglio ancora, su un eventuale sostegno ai Paesi più esposti. Per far ripartire l’economia occorre una risposta strutturale. Noi vogliamo fare la nostra parte. La filiera dell’idrogeno verde, il biometano sostenibile, il fotovoltaico, le comunità energetiche sono ambiti su cui intendiamo investire”. 

In attesa delle fondamentali prese di posizione della Ue e del Governo Meloni, da Confindustria arrivano anche messaggi di speranza sulle tenuta e il ritorno della crescita in Umbria: "Abbiamo aziende e filiere con prestazioni eccellenti, in vari settori, con importanti progetti di sviluppo Il Piano nazionale di ripresa e resilienza deve essere ancora attuato in larga misura, e molti interventi riguardano e potranno interessare l’Umbria. I progetti acquisiti contribuiscono a ridisegnare alcuni profili della regione, soprattutto infrastrutturali, ed a potenziare la sua attitudine scientifica, ad esempio con gli Ecosistemi per l’innovazione sui nano e bio materiali.  C’è poi l’attuazione regionale dei nuovi fondi europei che potrà accelerare alcuni processi di trasformazione delle imprese e delle filiere. Le potenzialità della trasformazione digitale sono appena all’inizio. Solo una percentuale ridotta di aziende, ad esempio, utilizza l’intelligenza artificiale per ilsupporto alle decisioni". 

"L’economia circolare, con la valorizzazione del polo chimico di Terni, può dare nuovo impulso alle imprese. La rivoluzione della mobilità, se ben gestita e rivalutata in tempi coerenti con la struttura industriale nazionale, può essere un’occasione di sviluppo per legare alla filiera dell’elettrico nuovi segmenti produttivi. Il tavolo istituito da Michele Fioroni presso l’assessorato regionale risponde a questo scopo. Penso che a tal riguardo indicazioni preziose possano essere date da Andrea Pontremoli che gentilmente ha accettato l’invito a condividere con noi la sua grande esperienza manageriale. Il turismo, che ha avuto un forte impulso, potrà essere interessato da modi completamente nuovi di fruizione che ne incrementano il potenziale di crescita". 

Promossa dunque la Regione a guida Tesei e anche il nuovo corso dell'Università del Rettore Oliviero: "La nostra prestigiosa Università, guidata dal rettore Oliviero, che mette a disposizione del territorio competenze e saperi indispensabili per realizzare il futuro. Il rapporto con l’Ateneo, che abbiamo rafforzato con un approccio estremamente operativo, anche in undimensione interregionale nell’ambito dell’esperienza di HAMU (Hub Abruzzo, Marche, Umbria), è un fattore strategico a cui guardiamo con attenzione". Gli industriali puntano anche molto sulla La formazione terziaria professionalizzante, che con l’ITS umbro esprime
un’eccellenza nazionale, sarà un tassello che potrà dare slancio alla regione.

"In questo panorama, ricco di opportunità, bisogna sapersi orientare per non perdersi. Per identificare e selezionare scenari, priorità e progetti di sviluppo territoriale, abbiamo affidato alla Ambrosetti la redazione dello Studio strategico “Umbria 2032”": ha concluso il Presidente Briziareli
 

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