Tutto pronto per il falò delle bollette record. Il sindaco di Deruta: "Le nostre fabbriche a rischio". Le storie: "Oltre 22mila di rincari in un mese"
Fabbriche umbre: gli aumenti riguardano anche le materie prime che, spesso, sono persino difficili da reperire e in tempi utili.
Quasi 22mila euro in più rispetto alla stessa bolletta luce-energia relativa al giugno 2021 (30milta contro 8mila): è il conto del caro-energia che è stato fornito ad un imprenditore che gestisce un importante campeggio sulle sponde del Trasimeno. Un aumento devastante che, da solo, ha bruciato tutti i guadagni di una stagione pur ricca di turisti, come non mai negli ultimi 5 anni. E all'appello mancano ancora tasse locali e nazionali, dipendenti da pagare e altro ancora. Un ristorante perugino, socio di Confcommercio, ha portato le bollette arrivate a fine agosto con i seguenti rincari: da 7.800 euro della bolletta di luglio 2021 è passato a 18.681 euro dello stesso mese di quest’anno. In provincia non va meglio: panettieri con bollette triplicate, pizzerie e ristoranti che hano deciso di aprire solo dal venerdi alla domenica perchè non possono sostenere le spese.
Grandi fabbriche che stanno obbligando dipendenti a usufruire di tutte le ferie e altre che hanno già messo i dipendenti in cassa-integrazione. Simone Fittuccia, Federalberghi, ha fatto i calcoli dopo le ultime bollette: la spesa per energia e gas ora incidono per il 30%, addirittura la voce supera quella del personale. Da Deruta, capofila delle città umbre della ceramica, arriva il grido di allarme del sindaco dopo aver incontrato impenditori e artigiani del settore: "i costi energetici stanno erodendo i guadagni e mandano fuori mercato le aziende locali. Le bollette del gas sono più che raddoppiate, con l’incidenza media del costo del gas su un pezzo che è 10 volte superiore, rispetto al passato; e, in alcuni casi, i fornitori di gas chiedono addirittura un cospicuo anticipo. Non solo. Gli aumenti riguardano anche le materie prime che, spesso, sono persino difficili da reperire e in tempi utili. Il rischio è che anche questo settore, che abbiamo faticato a far riprendere, possa fermarsi. Non possiamo permetterlo. Un settore che non può scomparire, ma non può neppure continuare a sopportare costi di produzione così elevati”.
Le richieste per salvare il salvabile: "mettere un tetto al prezzo del gas,attivare ristori e intervenire con politiche mirate per il settore della ceramica”. L'autunno freddo forse è già arrivato ed è per questo che Confcommercio ha lanciato la protesta: “NON spegnete l’Italia, NON spegnete il Futuro”. Alle ore 11 - in piazza Italia a Perugia - imprenditori, non solo del terziario, ma di tutti i settori, e cittadini sono stati dunque chiamati a manifestare in contemporanea esponendo cartelli con gli aumenti esorbitanti delle bollette. Come gesto simbolico saranno bruciate in piazza le copie delle bollette stesse.
“Le conseguenze di queste scelte a cui tanti imprenditori saranno obbligati – sottolinea il presidente di Confcommercio Umbria Giorgio Mencaroni – sono pesantissime per loro ma a cascata per tutta la collettività, perché significa mettere a rischio posti di lavoro e creare nuova precarietà in un momento in cui tra l’altro l’inflazione galoppa. Ecco perché in questa battaglia imprenditori e cittadini sono assolutamente dalla stessa parte: siamo tutti preoccupati per la tenuta sociale del paese, che sta uscendo faticosamente dal Covid”.