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Economia

Energia e ambiente, in Umbria sarà riattivata una superficie di 80.000 ettari di foresta di alberi ad alto fusto: obiettivo, la filiera del legno

Il nome del progetto è Wood4Green e gli obiettivi (economici-ambientali) sono quelli di far tornare le foreste umbre ad essere popolate da alberi d’alto fusto, per produrre legno di qualità, utile alla bioedilizia e per riscoprire il contributo in termine di economia sostenibile che esse possono tornare a dare, anche in termini di contributo alla cattura di CO2. Riattivare una superficie così importante, circa 80.000 ettari, produce a cascata ulteriori effetti sulla formazione di coloro che dovranno gestirle, sulla filiera produttiva del legno, sui tantissimi usi ulteriori del materiale legno che si possono fare. 

Non molti sanno che nella metà del 1800 le foreste umbre furono tagliate per produrre il legname utile alla costruzione della rete ferroviaria italiana. Da allora la maggior parte di esse è un bosco ceduo, utilizzato solamente per la produzione di legna da ardere. L’utilizzo del legno da alberi ad alto fusto può tornare a generare una filiera di gestione delle foreste e di certificazione della sostenibilità dei tagli che creeranno economia. Il progetto Wood4Green Umbria - sarà presentato il 15 novembre a Palazzo Donini - è nato dal Patto dei Sindaci per i boschi dell'Umbria occidentale, sottoscritto da oltre 30 comuni umbri, da Perugia al Trasimeno, da Marsciano all’Orvietano fino ad Amelia, elaborato con il supporto scientifico dell'Università di Perugia - Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, sostenuto dalla Regione Umbria e coordinato dagli incaricati dai sindaci sottoscrittori del Patto, i comuni di Panicale e Piegaro.

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