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Economia

Umbria Mobilità, dopo la sicurezza degli stipendi arriva la garanzia del Prefetto

Tanti incontri in questi giorni tra le parti sociali, i lavoratori, istituzioni e l'azienda Umbria Mobilità per fare luce su una situzione che si è aggravata nelle ultime settimane con il congelamento degli stipendi di settembre

Dopo il salvataggio degli stipendi dei lavoratori di Umbria Mobilità ora arriva anche la 'garanzia' del Prefetto di Perugia. Nel pomeriggio di ieri (17 ottobre) le Organizzazioni Sindacali di categoria hanno incontrato il Prefetto Dr. Antonio Reppucci e la dirigenza aziendale. Tale incontro era stato richiesto con urgenza dai sindacati a fronte dell'aggravamento della situazione aziendale, tale da determinare il mancato pagamento delle retribuzione del mese di settembre. L'incontro faceva seguito a quello effettuato nel pomeriggio di martedì tra le Organizzazioni Sindacali, l'azienda e gli Enti proprietari.

Il Prefetto, alla luce del suo ruolo di 'Garante' del mantenimento dell'ordine pubblico e della continuità nell'erogazione dei servizi pubblici essenziali, si è subito fatto carico della vicenda impegnandosi a monitorarla continuamente, chiedendo di essere puntualmente informato dall'azienda su tutti gli sviluppi e rendendosi disponibile ad intervenire rispetto agli Enti Locali umbri nel caso in cui questi non dovessero adempiere ai loro obblighi (burocratici e finanziari) nei confronti dell'azienda.

Sostanzialmente l'accordo raggiunto coglie tre punti: il pagamento, il giorno 22 ottobre, di un acconto di euro 600 relativo alla retribuzione di settembre 2013; il pagamento, tra il 28 e il 31 ottobre, del saldo della retribuzione di settembre 2013 unitamente alla seconda rata della 14esima mensilità 2013 e il pagamento, entro le scadenze previste dal contratto, delle prossime retribuzioni unitamente alle rate residue di 14esima mensilità e alla seconda tranche dell'una tantum contrattuale.

Per i sindacati l'accordo non è certo una vittoria ma sostanzialmente un piccolo passo avanti dal gusto amaro: "E' del tutto evidente che ciò rappresenta un risultato minimo, che non consente di utilizzare toni trionfalistici ma che consegna alle Organizzazioni Sindacali la responsabilità di incalzare l'azienda e le istituzioni umbre rispetto alle loro obbligazioni nei confronti dei dipendenti di Umbria Mobilità, dei dipendenti dell'indotto e di tutti i cittadini-utenti. Ora deve riprendere il confronto su tutte le materie di interlocuzione sindacale, ad iniziare dall'armonizzazione dei trattamenti economico-normativi di tutto il personale impiegato in Umbria Mobilità, per proseguire sulle materie inerenti l'organizzazione del lavoro.

I sindacati poi, assodato che l'unica via d'uscita sia una vendita veloce dell'azienda, hanno più volte sottolineato come sia necessaria una strategia condivisa: "Nel merito, è evidente che quanto rappresentato impegna tutti gli Enti Locali coinvolti a compiere ogni sforzo necessario affinché, ora che si è in dirittura di arrivo, si porti a compimento il percorso, avviato faticosamente, di messa in sicurezza dell'azienda (con le opportune conseguenti garanzie di continuità per i dipendenti, diretti e indiretti, e per i servizi affidati). Da questo punto di vista non aiutano i gesti inconsulti di qualche sconsiderato che, oltre ad essere privi di un qualsiasi obiettivo prospettico minimo, mettono in cattiva luce la quasi totalità di dipendenti che si sono "sempre" contraddistinti per serietà e responsabilità e rischiano di pregiudicare il percorso avviato, mettendo seriamente a rischio la continuità aziendale e, quindi, occupazionale".

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