Umbria Mobilità, rischio privatizzazione: "No ai tagli e gli stipendi a ribasso"
Il segretario provinciale del Prc, Enrico Flamini, ha rivolto un appello sia ai soci istituzionali che al nuovo Cda per il rispetto degli impegni sindacali e il rifiuto della privatizzazione
"La recente sostituzione dei vertici di Umbria Mobilità, avvenuta dopo mesi di discussione su tavoli istituzionali e sui mezzi di informazione, ha forse rassicurato le banche, non certo utenti e lavoratori". Lo ha affermato il segretario provinciale del Prc, Enrico Flamini, che in una nota ha chiesto alle forze politiche del centrosinistra e ai soci istituzionali di Umbria Mobilità di mantenere l'azienda pubblica, respingendo le tentazioni e voci di una possibile privatizzazione.
"Lo abbiamo detto a più riprese: in ballo c'è il mantenimento del carattere pubblico dell’azienda, tanto più se per gli advisor e gli istituti di credito l’azienda è da trasformare profondamente nella gestione e negli obiettivi. In effetti modi e tempi della nomina dell'amministratore delegato rischiano di trasformare il nuovo Cda in un semplice luogo di ratifica. In questo senso diciamo subito che siamo contrari ad ogni privatizzazione e a piani di risanamento che prevedano tagli d'organico e di servizi". Per Flamini è fondamentale che il nuovo Cda rispetti gli accordi sindacali "con la garanzia che l’omogeneizzazione dei livelli salariali dei lavoratori non venga rivista al ribasso". .