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Umbria Mobilità, Cda a sindacati: "Ci aspetta un dicembre caldissimo"

Mancanza di liquidità a causa dei lunghi tempi di incasso dei soldi sbloccati da Roma e dalla Regione Lazio. L'Umbria pronta a dare in anticipo la somma spettante della ricapitalizzazione. Esuberi?

"Dicembre difficilissimo, situazione aziendale complicata": è stato questo quello che il nuovo Cda di Umbria Mobilità ha ammesso, senza troppi giri di parole, ai sindacati e alla Rsu nell'incontro di oggi pomeriggio, il primo dopo un lungo periodo di crisi. Dalla Regione arriveranno in soccorso ben 5 milioni di euro entro l'anno che è la cifra della ricapitalizzazione da parte dell'ente che ha il 20 per cento delle azioni. Il maggior socio resta la Provincia di Perugia con il 32 per cento. Si sta cercando di capire se entro l'anno anche l'ente provinciale potrà dare parte della ricapitalizzazione che era previsto per il 2013. Soldi freschi cercasi disperatamente per superare l'anno senza la rottura dei rapporti con i dipendenti (lo stipendio a dicembre appare certo, ma la tredicesima rischia di fare come la quattordicesima di luglio mai incassata completamente) e con i fornitori in attesa da tempo e con gli avvocati già sul piede di guerra. L'azienda ha ammesso che i 5 milioni della Regione potrebbero non bastare per coprire tutto.

Nonostante i deliberati di Roma - i denari per il servizio offerto e scaduto da tempo - e della Regione Lazio che dovrebbero portare a breve altri 5milioni di euro per Umbria Mobilità. Ma i denari, compresi quelle delle banche qualora venissero deliberati, hanno dei tempi tecnici che potrebbero prolungarsi fino alla fine di gennaio e l'inizio di febbraio; da qui quel dicembre difficile annunciato. Ai sindacati è stata ribadita l'imminente riorganizzazione: aumento dei corrispettivi a chilometri servito del 15 per cento. Questo vuol dire: taglio di alcune corse su tutto il territorio regionale dato che i comuni e gli enti locali in genere hanno risorse bloccate dal Patto di Stabilità. Sul fronte biglietto non ci sono dati certi sull'aumento ad 1,50 su tutto il territorio o l'introduzione di un biglietto unico comunque destinato a far lievitare le tariffe.

L'azienda ha precisa domanda non ha confermato l'incubo di esuberi: ma tra i dipendenti circola lo spauracchio. I sindacati hanno richiesto una cabina di regia insieme al Cda, il non taglio al personale già insufficiente e una riorganizzazione che parta dagli sprechi e dai privilegi dei manager e dirigenti.

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