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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Trent'anni di cooperazione sociale: "In Umbria servizi per 130mila cittadini e lavoro per mille persone svantaggiate”

Nella Sala dei Notari di Perugia l'assemblea congressuale regionale di Legacoopsociali, presente anche la 'governatrice' Tesei: "Giusto riconoscere il grande lavoro svolto in questo periodo di pandemia"

È stata la suggestiva scenografia della Sala dei Notati di Perugia a fare da sfondo a "Cooperandare', assemblea congressuale regionale di Legacoopsociali dal titolo 'Prossimità, Comunità, Lavoro - La Cooperazione Sociale in Umbria'. “Trent'anni fa è stata approvata la legge 381, la legge che ha istituito le cooperative sociali imprese che non perseguono il profitto ma perseguono gli interessi generali della comunità - ha detto Andrea Bernardoni, presidente di Legacoop sociali Umbria -. Da allora abbiamo fatto tanta strada, e in tutti questi anni non abbiamo perso il rapporto con le persone che rimane un elemento essenziale per la nostra cooperazione sociale”.

L’8 novembre 1991, infatti, veniva dato un riconoscimento giuridico alle tante cooperative di solidarietà che a partire dagli anni settanta avevano iniziato ad operare. In Italia oggi sono circa 15.500 quelle attive con 480.000 occupati (di cui 50.000 persone svantaggiate) e offrono servizi a 7,2 milioni di italiani. In Umbria sono 239, con circa 8500 lavoratori, quasi 1000 persone svantaggiate ed offrono servizi a 130 mila cittadini umbri. 

Presente anche la 'governatrice' Donatella Tesei: “Sono molto contenta di essere stata qui questa mattina - ha affermato la Presidente della Regione Umbria -. Era giusto riconoscere il grande lavoro svolto in questo periodo di pandemia. Quello che hanno fatto e che continuano a svolgere è molto importante. La Regione è vicina al mondo della cooperazione, anche con misure di supporto e di sostegno, e attraverso procedure di legge amministrative che servono proprio a sostenere il loro lavoro”.

Nella pandemia è emerso proprio il valore di queste imprese in Umbria, nessun utente è stato lasciato solo, nessun anziano è stato abbandonato, nessuna struttura residenziale è stata dimenticata. Le cooperative hanno sempre avuto le “porte aperte” anche nei momenti più difficili, sono sempre state al servizio del territorio in cui operano. Il profondo legame con la prossimità, che in Umbria è frutto di una scelta strategica, rende estremamente rilevante il modello di regolazione del mercato regionale e le scelte delle amministrazioni pubbliche. “Guardiamo al futuro, e dopo la pandemia vogliamo investire nei luoghi dove le cooperative sono nate e si sono sviluppate. Dobbiamo affrontare quattro grandi emergenze: la transizione ecologica, la transizione digitale, le disuguaglianze e i giovani. Sui giovani vogliamo dedicare particolare attenzione la nostra sfida sarà quella di promuovere nuove imprese sociali nuove imprese capaci di creare lavoro qualificato capaci di trasformare dei Neet in imprenditori sociali”.

Nei prossimi anni Legacoopsociali Umbria lavorerà per vincere queste sfide rafforzando la collaborazione e le alleanze con le altre organizzazioni non profit. Una priorità per Legacoopsociali Umbria sarà il supporto alla nascita di nuove imprese sociali e cooperative di comunità che rappresentano la naturale evoluzione in alcuni settori di intervento. “Dobbiamo tornare alle origini - conclude Bernardoni - essere sempre più movimento. Sarà prioritario coinvolgere i territori e le giovani generazioni nei settori del turismo, dell’housing, la mobilità, la cultura, l’ambiente, la sostenibilità, le aree interne, la rigenerazione urbana”.

L'apertura dei lavori è spettata a Dino Ricci, presidente Di Legacoop Umbria: "L'assemblea congressuale delle cooperative sociali aderenti a Legacoop Umbria è l'occasione, dopo due anni di crisi determinata dalla pandemia, per fare il punto della situazione sulle cose fatte ma soprattutto programmare quello da fare in futuro. La cooperazione nel suo insieme un po in tutti i settori in cui opera ha dato un contributo importante durante questo periodo, penso a tutto il settore agroalimentare, la grande distribuzione i servizi. La cooperazione sociale, sicuramente, è quella che ha lavorato in maniera più impegnata per stare vicino alle fasce più deboli, molte volte sostituendosi anche al pubblico. Sicuramente il contributo che la cooperazione sociale ha dato durante la pandemia è stato un contributo importante. Lo stato della cooperazione è sostanzialmente buono. Abbiamo superato il test  anche grazie al buon aspetto patrimoniale finanziario delle nostre delle nostre imprese”.

Poi è stata la volta delle relazioni di Andrea Bernardoni Presidente di Legacoopsociali Umbria, della Presidente della Regione Donatella Tesei e dell'Ass.re Reg.le Paola Agabiti, che hanno introdotto i 3 Panel in programma: Innovare cooperando; Società e welfare post Covid: Priorità e prospettive per garantire la qualità del lavoro e dei servizi di Welfare.

I lavori si sono conclusi l'intevento di  Eleonora Vanni, presidente Legacoopsociali Nazionale, che ha detto: "La cooperazione sociale in Italia ha vissuto, come tutti, un biennio molto particolare. Un biennio nel quale da una parte sono stati bloccati e chiusi una serie di servizi. Ci siamo impegnati, comunque,  per stare vicini alle persone più fragili, ai bambini, agli anziani, alle persone con problemi di salute mentale che sono stati rinchiusi in casa sostanzialmente. Dall'altra abbiamo continuato a gestire con tutte le difficoltà del caso, le strutture residenziali per anziani, per disabili con gravi problemi. Un periodo molto intenso di lavoro dal quale però la cooperazione sociale, esce, sicuramente provata per questa stanchezza e in parte, a livello nazionale, anche provata sui valori della produzione. Dall'altra però con un direi rinnovato impegno rispetto al futuro”.

L'assemblea si è conclusa con l'approvazione dei documenti e l'elezione dei delegati/e al Congresso Nazionale di Legacoopsociali che si svolgerà a Bologna il 25 e 26 novembre.

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