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Imprese femminili: in Umbria sempre più donne alla guida di imprese e aziende. Lo sportello “Point Donna Umbria” per crescere ancora

“Il lavoro, sia esso indipendente sotto forma di impresa o dipendente, è uno degli strumenti essenziali per aiutare le donne vittime di violenza e forgiare una nuova cultura di parità di genere


Negli ultimi 10 anni nella nostra regione la femminilizzazione del tasso di impresa è sempre più marcata con un aumento delle donne imprenditrici di quasi due punti percentuali. Dieci anni fa le donne nei posti di comando erano 16.700 ossia il 24,3% sul totale degli amministratori d’impresa; al 31 dicembre dello scorso anno si balza a 18.019 donne imprenditrici, che in termini percentuali sono il 26,1% del totale. A livello nazionale le donne capitane d’azienda in Italia sono il 24,4% del totale. L’Umbria oltre ad essere sopra la media nazionale, si colloca in termini percentuali in quarta posizione, dopo Valle d’Aosta, Sardegna e Piemonte. I dati dell’Osservatorio sull’Imprenditoria femminile di Unioncamere mostrano che le iscrizioni di nuove attività femminili, 902, nei primi nove mesi dell’anno sono più numerose di quelle registrate nello stesso periodo del 2020 (873).

Malgrado l’incremento delle iscrizioni tra 2020 e 2021, il peso delle nuove imprese femminili sul totale delle iscrizioni si è ridotto però di circa due punti percentuali, passando dal 28,2% (dato al 30 settembre 2019) , al 26,8% di settembre scorso. Il 21,1% di queste nuove imprese guidate da donne nasce come società di capitali, tipologia di azienda più strutturata sotto il profilo organizzativo e gestionale. Un segnale incoraggiante perché disegna un trend in crescita: le società di capitali registrate al 30 settembre di due anni fa erano infatti il 20,3% sul totale delle iscrizioni delle imprese femminili.

“Il lavoro, sia esso indipendente sotto forma di impresa o dipendente, è uno degli strumenti essenziali per aiutare le donne vittime di violenza. – spiega Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria - Vorrei qui ricordare infatti che nel Piano antiviolenza 2021- 23, presentato da poche settimane dalla Ministra per le Pari opportunità, Elena Bonetti, si pone l’accento sul contrasto alla violenza economica con la previsione di azioni volte all’alfabetizzazione finanziaria, si parla di tirocini retribuiti, e norme per favorire l’inserimento lavorativo. Come aree di intervento sono state individuate, tra le altre, anche la necessità di stipulare protocolli per il reinserimento lavorativo delle donne vittime di violenza e, in particolare, forme di collaborazione tra Istituzioni, imprenditoria e centri antiviolenza. Nelle nostre famiglie, nelle nostre imprese, bisogna schierarsi con forza contro ogni forma di violenza e in particolare contro la violenza sulle donne. Noi ci siamo, e siamo pronti a fare la nostra parte”.

In aiuto alle donne la regione ha attivato lo sportello “Point Donna Umbria” presso la sede legale del Comitato pari opportunità (Cpo) a Perugia in via Giuseppe Mazzini 21. “Point Donna Umbria” nasce per fornire assistenza alle donne che intendono avviare un’impresa in Umbria o che hanno necessità di avere informazioni in merito alla propria attività imprenditoriale, come la possibilità di accedere a finanziamenti pubblici. Il servizio di orientamento e accompagnamento, interamente gratuito, verrà fornito da personale qualificato messo a disposizione dall’Agenzia per lo sviluppo Economico di Sviluppumbria. Lo sportello sarà aperto fisicamente una volta alla settimana ed è prevista anche l’erogazione dei servizi on line online. Tutto questo a poco più di un mese dalla firma dell’accordo tra Sviluppumbria e Centro per le Pari Opportunità della Regione Umbria - sottoscritto lo scorso 7 ottobre dall’amministratore unico di Sviluppumbria, Michela Sciurpa, e dalla presidente del Cpo, Caterina Grechi, alla presenza di Luigi Rossetti e Fortunato Bianconi in rappresentanza rispettivamente di Arpal e di Umbria Digitale.

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