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L'Umbria si conquista sul campo il suo distretto di produzione dell'idrogeno. Draghi premia la progettazione regionale. Svolta per le aziende di casa nostra

L’Umbria, così come le altre Regioni interessate, avvieranno ora una serie di incontri con il Ministero della Transizione ecologica che condurranno alla realizzazione dei progetti entro giugno 2026, Occhi puntati sul sito di Bastardo: da centrale a carbone a super ecologica

L'8 giugno è una data storica per l'Umbria che guarda al futuro e vuole rilanciarsi nel mondo con progetti strutturali mai prima realizzati. Obiettivo: 2030 per il cambio di passo su rifiuti, energia, acqua, imprese. A Roma la piccola Umbria - dopo la presentazione di progetti e lunghe trattative con i singoli ministeri tramite la Govenatrice Tesei e l'assessore alla sviluppo Michele Fioroni - insieme ad altre 4 regioni (Piemonte, Basilicata, Friuli e Puglia) del Paese, con tanto di via libera del Presidente dei Ministri Draghi, ha firmato per la nascita di un distretto regionale di produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse e limitrofe. Un progetto pilota che sarà poi allargato ad altri punti sia sui territori scelti che in altre regioni. 

“Per la nostra Regione, e per quella che è la sua missione nella direzione della transizione ecologica, quello di oggi – ha spiegato la presidente Donatella Tesei – rappresenta un momento di grande importanza e significato perché avviamo concretamente la realizzazione di un progetto che contribuirà a fare dell’Umbria uno dei poli pilota a livello nazionale per la produzione dell’idrogeno e che si incastona in un più ampio quadro regionale che prevede la messa a disposizione del sistema delle imprese umbre di energia verde”. Tradotto: l'idrogeno sarà la scintilla per far crescere e alimentare tutte le nuove realtà green(dalla bio-plastica alla chimica me impattante). L’Umbria, così come le altre Regioni interessate, avvieranno ora una serie di incontri con il Ministero della Transizione ecologica che condurranno alla realizzazione dei progetti entro giugno 2026. Poi scatteranno i lavori e si spera entro ol 2030 la produzione.

“Al raggiungimento di questo obiettivo non è stata affatto estranea l’interlocuzione che abbiamo avuto con il Governo che è stata importante ed ha contribuito a definire progetti ed obiettivi condivisi tra Governo e livelli territoriali. Tutto questo – ha concluso Tesei - nell’esclusivo interesse delle nostre comunità, e per stimolare la crescita e lo sviluppo economico e sociale in maniera sostenibile”. L'idea forte dell'Umbria è quella di mettere il cuore di questa novella Valle dell'Idrogeno nell'ex centrale a carbone di Gualdo Cattaneo. C'è già un progetto realizzato: si chiama “Prima" (acronimo di “Polo regionale dell’idrogeno e della mobilità alternativa”) ed è promosso dall’assessorato regionale allo Sviluppo economico con la collaborazione degli esperti del gruppo di lavoro Siri (Strategia italiana ricerca idrogeno) del ministero dell’Università.

L’infrastruttura della ex centrale Enel di Gualdo Cattaneo e l’adiacente rete del gas di Snam in alta pressione costituiscono una opportunità per la realizzazione del polo regionale dell’idrogeno verde prodotto dall’elettrolisi dell’acqua. Il progetto, hanno affermato Tesei e Fioroni, “oltre al valore ambientale ed energetico, ha una enorme valenza per lo sviluppo economico e occupazionale, in quanto potrà portare alla creazione di circa 300 posti di lavoro tra diretti ed indiretti”. Insomma fa bene anche sul fronte del nuovo lavoro da conquistare per evitare spolamento nei territori della pronvincia. 

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