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Umbria & Futuro | Le aziende umbre hanno capito la lezione: investire sulle tecnologie. Ecco gli strumenti per aumentare clienti e offerte

"Ci aspettiamo quindi nel medio periodo un aumento degli investimenti, supportato dall’ecosistema associativo che ruota attorno ad Assintel e Confcommercio. Al momento spesa troppo bassa...”

Innovazione è la parola d'ordine per le imprese in Umbria. Nel 2021 infatti sono quasi 61.500 le imprese digitalizzate su un totale di 75.747 imprese attive. La spesa totale è stata di 113 milioni di euro per l'Information communication technology (Ict). Quasi il 60 % delle imprese umbre ha adottato soluzioni di cloud computing; il 50% collaboration/smart working. Il 42% delle imprese ha inoltre incrementato l'attività di marketing digitale La media nazionale si attesta intorno al 40% per il cloud, al 20 % per la collaboration, al 12 % per il potenziamento del marketing digitale. Di conseguenza anche gli investimenti in cybersecurity sono sopra la media: nella nostra regione hanno interessato l'80 % delle imprese; a livello nazionale si sono attestati intorno al 70%.

Questi trend regionali sono stati presentati ieri nel capoluogo da Assintel, Associazione nazionale delle imprese Ict e digitali. La ricerca è stata condotta in collaborazione con Idc Italia, società di ricerca indipendente, e Confcommercio, Grenke e Intesa Sanpaolo. Tuttavia la cifra non deve sorprendere: la spesa media è stata relativamente bassa, circa 2 mila euro; questo significa che il potenziale di spesa rimane alto. Gli obiettivi da raggiungere sono: sfruttare appieno le potenzialità della rete e del cloud, potenziare il marketing e la relazione con i clienti, creare porgetti in sinergia con startup e partner. Le previsioni per l'anno in corso sono più che ottimiste: si cercherà di creare nuovi modelli di relazione con i clienti e si creeranno nuove collaborazioni con partner e startup per realizzare progetti e offerte innovative. Fondamentale quindi arricchire la base di competenze interne, con formazione digitale per tutti gli addetti.

“Siamo agli inizi del processo di consapevolezza”, ha dichiarato Roberto Palazzetti, coordinatore di Assintel Umbria, “finora la digitalizzazione è stata fatta soprattutto sui servizi primari, perché le imprese umbre scontano un certo ritardo nell’approccio al digitale, il che spiega anche il basso livello degli investimenti. Il bisogno che emerge dalla ricerca è di avere più competenze e più rapporti con i partner dell'innovazione, per fare un salto di qualità e costruire servizi digitali ad hoc, personalizzati, con un alto contenuto consulenziale, che siano di supporto strategico al business. Ci aspettiamo quindi nel medio periodo un aumento degli investimenti, supportato dall’ecosistema associativo che ruota attorno ad Assintel e Confcommercio”.

Sta di fatto che l'innovazione tecnologica è un processo molto complesso fatto di ricerche, esperimenti e progetti che coinvolgono una vera e propria catena di individui specialzzati e competenti in diversi settori e che con le loro ricerche, i loro progressi – in qualunque settori essi operino – influenzano il mercato economico e finanziario, il quale riflette i progressi della scienza sulla base dei flussi monetari diretti e indiretti che scaturiscono dall'innovazione tecnologica.

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