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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Umbria e famiglie, il dossier su Conto Termico 2.0 e Sconto in fattura. L'esperto Pesciarelli spiega benefici e come fare

Lettera aperta dedicata agli utenti privati che ha l’obiettivo di fornire linee guida chiare e semplici per scegliere la soluzione che più farà risparmiare in previsione dell’efficientamento energetico del proprio impianto di riscaldamento domestico

Lettera aperta di Michelangelo Pesciarelli (esperto del settore) in merito al Conto Termico 2.0 e Sconto in fattura con l’obiettivo di fornire linee guida chiare e semplici per scegliere le soluzioni migliori  e conoscere a fondo le informazioni più recenti sugli incentivi
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di Michelangelo Pesciarelli

Quello che stiamo affrontando è sicuramente un periodo difficile e mai come oggi la bolletta energetica delle famiglie e delle imprese è stata così onerosa. Assistiamo quindi ad una rincorsa a cercare fonti energetiche alternative al gas e all’elettricità ma anche ad avere impianti domestici sempre più performanti che siano in grado di generare calore a costi inferiori. Semplificando un po’ il ragionamento stiamo tutti cercando il massimo risultato con il minimo sforzo.

Per consentire alle famiglie di raggiungere l’obiettivo di risparmiare sulla propria bolletta energetica, a più riprese e in modo forse anche poco ordinato, i ministri dei vari governi hanno legiferato offrendo degli strumenti di incentivazione che però vanno capiti e calati nel proprio contesto domestico tenuto conto che è in atto un’importante transizione ecologica mirata a darci uno stile di vita sempre più green, operazione che dovrà sicuramente essere rivisitata tenuto conto del conflitto Russa/Ucraina che sta sconvolgendo molto pensieri in materia di fonti energetiche che consideravamo tramontati del tutto fino a ieri.

C’è quindi la necessità di conoscere a fondo le informazioni più recenti sugli incentivi che spaziano dai bonus, con o senza sconto in fattura, ai contributi diretti, con o senza rottamazione del generatore di calore esistente. Per i non addetti ai lavori le informazioni che circolano in rete, quasi sempre, non aiutano a fare chiarezza. È necessario, quindi, rivolgersi ad un rivenditore specializzato o ad un termotecnico che in via preliminare vi chiederà come e quanto viene vissuta la casa, le sue dimensioni, come viene scaldata e che stratigrafia hanno muri e tetto.  

Da qui la necessità di questa lettera aperta dedicata agli utenti privati che ha l’obiettivo di fornire linee guida chiare e semplici per scegliere la soluzione che più farà risparmiare in previsione dell’efficientamento energetico del proprio impianto di riscaldamento domestico.

 
LE DIFFERENZE

La prima valutazione che dovremo fare è la seguente: ho una caldaia a gasolio, un camino a legna, una stufa a legna o una vecchia caldaia a pellet? Se possiedo uno di questi “generatori di calore” e voglio installare un generatore di calore a biomasse di nuova generazione, con elevato rendimento e basso particolato e che mi consenta di abbattere con certezza i miei costi energetici, ho la possibilità di poter accedere al contributo previsto dal Conto Termico 2.0, che non è uno sconto in fattura.Il generatore di calore a biomasse in sostituzione potrà essere una stufa estetica, una caldaia, un camino o un inserto camino che potranno essere idro, cioè collegabili all’impianto idraulico esistente, o ad aria, e non dovranno superare il 10% della potenza del prodotto da sostituire.

Se al contrario non ho niente da rottamare ma semplicemente desidero affiancare alla mia caldaia a gas o a metano oppure desidero acquistare una caldaia a biomasse, posso usufruire dei bonus energetici che permettono di ottenere uno sconto in fattura che oscilla dal 50% al 65%. La parola biomasse ha un inquadramento tecnico molto complesso ma in gergo comune esprime le seguenti fonti di calore: legna, pellet, nocciolino e altri derivati da lavorazioni agricole.Facciamo chiarezza distinguendo quindi le principali differenze fra il Conto Termico 2.0 e il famoso Sconto in Fattura.

 
IL CONTO TERMICO 2.0 

Il Conto Termico 2.0 è quel contributo che il GSE, ovvero il Gestore dei Servizi Energetici nazionali, mette a disposizione di chi acquista un nuovo generatore di calore a biomasse o in pompa di calore, che abbia determinate caratteristiche di efficienza. Per i nuovi generatori a biomassa occorre rottamare un vecchio generatore a biomassa (legna, pellet, etc..) o a gasolio; per i nuovi generatori in pompa di calore si può rottamare qualsiasi dispositivo (biomassa, caldaia a gas, e vecchie pompe di calore).

Al momento dell’acquisto il generatore di calore scelto avrà già di per sé un incentivo a valore erogato direttamente dal Gestore Servizi Energetici (GSE) e permetterà di risparmiare fino al 65% a seconda della fascia climatica di appartenenza. Questo contributo si potrà applicare anche sul montaggio della nuova caldaia in base a dei parametri che la rivendita specializzata saprà sapientemente calcolare e fornire. È però importante sapere che il Conto Termico 2.0 va oltre il mero sconto perché è una operazione “green”, infatti, fra le formalità previste per ottenere il contributo (pratica ENEA, pratica GSE, asseverazione del termotecnico, etc) la rivendita, in accordo con l’installatore, dovrà curare anche lo smaltimento del vecchio generatore di calore affinché il ciclo si concluda in modo corretto (economia circolare).

In sintesi, il Conto Termico 2.0 non è una detrazione fiscale ma un reale contributo erogato dal GSE, con matematica certezza entro 60 giorni, dall’approvazione della pratica, per incentivi fino ad un massimo di 5.000 €, in 2 anni per incentivi tra 5000 € e 10000 € e in 5 anni oltre i 10000€ e i 35 kw di potenza installata. Al contributo possono accedere privati, titolari di partite iva e pubbliche amministrazioni. Le rivendite più organizzate che vendono marchi di stufe a legna o pellet leader di mercato, offrono anche soluzioni finanziarie con pagamenti rateali la cui prima rata, spesso, decorre dopo aver ricevuto il contributo del GSE, che in alternativa può essere anche ceduto al fornitore.

LO SCONTO IN FATTURA

Se invece non abbiamo nulla da rottamare, l’attuale normativa consente di poter accedere ai bonus 50% e 65%: questi bonus saranno erogati o tramite un credito decennale nel proprio cassetto fiscale, detraibile in rate costanti nelle successive dichiarazioni dei redditi, o direttamente come sconto in fattura.

Il bonus 50% è ottenibile in caso di ristrutturazione in edilizia libera, senza CILA o SCIA, con il semplice acquisto della caldaia o del camino; quello al 65% si può ottenere in caso di efficientamento energetico che contempla determinati parametri di efficienza raggiungibili con la sostituzione delle valvole termostatiche, presenti nei radiatori, ma necessita dell’intervento di un termotecnico cha depositi la pratica presso l’ENEA, sempre senza necessità di CILA o SCIA.

Sembra una banalità sottolinearlo ma con l’opzione dello sconto in fattura, rispetto alla detrazione in 10 anni, i costi lievitano, poiché le piattaforme di gestione dello sconto, legate al sistema bancario, addebitano gli oneri di attualizzazione che oggi oscillano mediamente fra un 20 ed un 24% del credito ceduto, quindi da un 10% ad un 12% del prezzo intero.

Con le recenti restrizioni imposte dal decreto antifrode, finalmente lo sconto in fattura è davvero percepibile per effetto della congruità di prezzi richiesti o per i prezzi massimi stabiliti dal legislatore. In effetti nel recente passato, così come era stata concepita la normativa, erano emerse pericolose distorsioni di mercato.

CONCLUSIONI

Detto ciò, è facile capire che ad oggi accedere al Conto Termico 2.0 è sicuramente la scelta raccomandata per chi cerca efficientamento energetico, un risparmio effettivo ed è attento alla sostenibilità ambientale. Questi aspetti uniti alla possibilità di ricevere in tempi brevi il contributo del GSE danno una percezione maggiore dell’effettivo valore di quanto si è acquistato

In alternativa si potrà accedere allo sconto in fattura al 50% o al 65% avendo cura di rivolgersi a rivendite che operano con prezzi trasparenti e che possono dar conto degli oneri di attualizzazione e della pratica del tecnico.    
 

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