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I dirigenti scolastici decidono di scioperare: troppe responsabilità, burocrazia e zero soldi in più

I dirigenti scolastici dell'Umbria aderiranno al sit-in di protesta a Roma del 25 maggio prossimo e si asterranno dal lavoro con tanto di assemblea sindacale prevista nel capoluogo umbro

I dirigenti scolastici dell'Umbria aderiranno al sit-in di protesta a Roma del 25 maggio prossimo e si asterranno dal lavoro con tanto di assemblea sindacale prevista nel capoluogo umbro. Quelli che un tempo si chiamavano "presidi" hanno deciso di incrociare le braccia per via di un lungo elenco di problematiche: dai mille impegni tecnici, alla burocrazia, agli appalti e alla gestione delle risorse, fino ad arrivare agli organici stravolti dal Buona Scuola del Governo Renzi. Una mole di lavoro impossibile da portare avanti e soprattutto

E se nell’immaginario collettivo, il Preside è ancora una figura alta e solenne che  non ha grandi impegni e  che – al pari degli insegnati- lavora mezza giornata e con lunghe ferie estive, la realtà è che questo è un mestiere ben diverso. I Dirigenti Scolastici, usando le loro parole, hanno una mole di responsabilità e di incombenze straordinarie:  sul piano amministrativo, gestionale , manageriale, di sicurezza, in scuole ormai sempre più grandi – con oltre mille alunni- e complesse . I sovraccarico funzionale rischia di non consentire di usare le energie nel presidiare gli snodi davvero rilevanti relativi alla formazione e alla didattica.

I manager delle nostre scuole hanno deciso di partecipare "con totale e convinta adesione agli appuntamenti sindacali di protesta fissati per giovedì 25 maggio : sit in e manifestazioni a Roma, assemblea sindacale a Perugia, e sciopero.  Le diverse sigle  hanno messo a punto iniziative diverse, ma comunque tutte atte a  sottolineare l’assoluta esigenza di riposizionare la Dirigenza Scolastica in una condizione di adeguatezza economica ( con allineamento retributivo alle altre dirigenze della  P.A.) e sostenibilità dei carichi di lavoro". E i Dirigenti Scolastici Umbri saranno in prima fila, determinati a farsi ascoltare dai diversi interlocutori .  Presidi in rivolta, insomma, per tutelare il benessere della scuola tutta.

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