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Economia

Crisi, Confprofessioni contro il Governo: "Decreto Ristori? I professionisti dimenticati grave errore"

"La scelta del Governo di indennizzare solo le attività chiuse per decreto abbandona a sé stessi interi comparti produttivi che vedono crollare i loro fatturati"

Nuova falla del decreto Ristori istituito dal Governo Conte per risarcire le imprese chiuse o con orario dimezzato per evitare assembramenti e la diffusione del coronavoris. Stavolta è l'associazione di categoria Confprofessioni a protestare: "Il decreto legge “Ristori” si ferma sulla superficie del problema, perché dietro ogni esercizio costretto a chiudere per contenere la diffusione del contagio si bloccano anche tutte le altre attività economiche connesse, a cominciare dal lavoro dei liberi professionisti che assistono le imprese. Quindi, la scelta del Governo di indennizzare solo le attività chiuse per decreto abbandona a sé stessi interi comparti produttivi che vedono crollare i loro fatturati».

È forte e chiaro il messaggio del presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella: "Si rischia di aumentare le disuguaglianze economiche e le tensioni sociali che stanno emergendo di questa nuova, drammatica emergenza epidemiologica. Lavoratori autonomi e liberi professionisti restano ancora una volta esclusi da qualsiasi sostegno straordinario e sono privi di ammortizzatori sociali, tanto presso le Casse di previdenza quanto presso la Gestione separata Inps". Per Confprofessioni occorre strutturare un indennizzo universale a fondo perduto per tutte le attività economiche, compresi i liberi professionisti, "che sia parametrato sull’effettiva contrazione del fatturato".

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