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Aeroporto dell'Umbria, dopo Ryanair si perdono altri voli? "Serve un super manager per il salvataggio"

Il famoso volo Perugia-Roma che permetteva poi collegamenti con tutto il mondo, sarebbe a rischio taglio. L'allarme lanciato dal deputafo Galgano e dal consigliere Squarta

Dopo Ryanair, ora anche Alitalia potrebbe lasciare l'aeroporto di Sant'Egidio nell'ambito della riorganizzazione dei collegamenti non produttivi. Il famoso volo Perugia-Roma che permetteva poi collegamenti con tutto il mondo, sarebbe a rischio taglio. I rumors si erano già messi in moto due mesi fa quando alcuni clienti avevano denunciato alcuni ritorni da Roma a Perugia con autobus sostitutivi invece che con l'aereo.

Ufficialmente si è sempre parlato di condizioni di volo non adeguate, ma molti sospettavano che la vera causa fossero i pochi passeggeri che avevano prenotato il viaggio interno. Ora il presunto taglio al Perugia-Roma da parte di Alitalia ha raggiunto anche la politica regionale e nazionale. La deputata Adriana Galgano ha chiesto alla Regione di intervenire quanto prima per salvare l'aeroporto: "La situazione dell’aeroporto San Francesco di Assisi è sempre più allarmante che rischia di produrre conseguenze gravissime su tutta l’economia regionale. Eppure per le istituzioni locali, a cominciare dalla Regione, sembra essere l’ultima delle preoccupazioni”. La Galgano ha parlato di pessima gestione dello scalo umbro: "è soltanto l’ultimo esempio di una gestione pessima delle infrastrutture umbre che ha portato la nostra regione ad essere tagliata fuori dai crocevia nazionali perdendo di attrattività per gli investitori nazionali e internazionali”.

Anche in Regione arriva "il fate presto e bene" del capogruppo di Fratelli d'Italia Marco Squarta rivolto sia alla Sase che ai soci pubblici per evitare il crollo dello scalo di casa nostra:  “Notizie negative che giungono troppo spesso dallo scalo regionale – conclude Squarta -: alle dimissioni del presidente della Sase per i contrasti con il socio Regione e al taglio dei voli, si aggiunge quanto emerso durante l'audizione di Sviluppumbria in Commissione sulle perdite milionarie del bilancio Sase, nonostante i fondi regionali che vengono destinati alla società. Appare dunque urgente la nomina di un manager di comprovata esperienza nel settore ai vertici della società e l'apertura ai privati, visto che i soggetti pubblici non appaiono in grado di gestire in maniera accettabile lo scalo regionale”. 

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