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Primo Maggio - A.A.A Lavoro cercasi disperatamente in Umbria: 15mila poveri in due anni, il 30% dei giovani senza impiego

Nella provincia di Perugia, contrariamente al resto del paese, si registra una contrazione del numero delle imprese pari a – 0,58%. Lavoratori e imprese ai minimi storici...

Sono passati quasi 11 anni dall'inizio ufficiale della crisi economica e l'Umbria non riesce ancora in maniera strutturale a tirarsi fuori da questo buco-nero dove sono finiti migliaia di posti di lavoro, aziende, partite iva e il ricorso ai contratti a tempo indeterminato. Oggi, Primo Maggio, festeggiare in Umbria sarebbe un paradosso data la situazione e l'assenza di un tavolo comune per l'istituzioni, sindacati e forze di lavoro per studiare un piano per l'Umbria che verrà. Hanno poco da festeggiare i pensionati - il 60 per cento dei quali con la pensione minima - che stanno assistendo alla fuga dei propri figli  (Svizzera, Germania e Lussemburgo) e dei propri nipoti (oltre 4mila in un anno, destinazione Belgio, Inghilterra, Spagna).

LA FOTOGRAFIA UMBRIA - L’indagine Movimprese della Camera di Commercio di Perugia, relativa al primo trimestre 2018, conferma la fragilità della situazione economica della provincia di Perugia e della nostra regione, del resto più volte sottolineata dall’Ires Cgil dell’Umbria. Nella provincia di Perugia, contrariamente al resto del paese, si registra una contrazione del numero delle imprese pari a – 0,58%. Se a questo aggiungiamo il fatto (dati INPS) che a febbraio tornano a ridursi i contratti a tempo indeterminato, il quadro appare fragile sia sul versante delle imprese che del lavoro.

Nel 2017 in Umbria si è registrata una flebile ripresa dell’occupazione (+600 unità), caratterizzata appunto dall’allargarsi del lavoro povero e precario. Infatti, il lavoro a termine è aumentato del 20.4%. Dai dati Istat risulta che nel 2017, a fronte di un aumento complessivo dell’occupazione dello 0,2%, l’agricoltura vede un aumento del 12,6%, i servizi del 1,1%, mentre continua il calo nell’industria (-2,7%) e nelle costruzioni (-7,5%).

Il tasso di disoccupazione che era del 5,8% nel 2004 nel 2017 è al 10,5% (quasi raddoppiato). La disoccupazione giovanile è passata dal 15,8% del 2004 al 30,8%(anche qui un raddoppio), mentre i poveri assoluti passano dai 30.400 del 2015 ai 45 mila del 2017. Una situazione drammatica che è destinata a scaricarsi sulle nuove generazioni. "Riteniamo che occorra consapevolezza, per mettere in campo tutte le iniziative necessarie finalizzate a modificare profondamente uno stato di cose presenti del tutto inaccettabile": ha tuonato, ma senza essere ascoltato, Mario Bravi Presidente IRES/CGIL Umbria.

Da questa mattina i sindacati hanno dato vita alle celebrazioni del Primo Maggio. In particolare, la festa regionale, è ad Umbertide dove è avvenuta la sfilata dei trattori per la città.  

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