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Economia

Covid, nessun sostegno ai benzinai e quindi scatta lo sciopero anche in Umbria: stop benzina

“Dobbiamo difendere le nostre imprese, spesso piccole e piccolissime, dal rischio fallimento”

Anche in Umbria sciopero dei benzinai, che dalle ore 19 del 14 dicembre e fino alle ore 15:00 del 16 dicembre terranno chiusi gli impianti di distribuzione dei carburanti perché esclusi dalle diverse forme di sostegno economico previsti dai Decreti Ristoro che si sono finora succeduti. “Dobbiamo difendere le nostre imprese, spesso piccole e piccolissime, dal rischio fallimento” ha affermato Giulio Guglielmi, presidente Figisc Umbria Confcommercio, tra le organizzazioni che hanno indetto lo sciopero nazionale. “Siamo costretti a restare aperti, ma a causa delle restrizioni agli spostamenti delle persone abbiamo un calo delle vendite pesantissimo, specie lungo le vie di comunicazioni più importanti, che va dal 30 al 70%.

Abbiamo già fatto sapere al Governo che senza vendite, con i costi che continuano a correre e i margini ridotti all’osso, non abbiamo più risorse per approvvigionare gli impianti del carburante necessario. In assenza di una risposta, siamo costretti ad adottare questa estrema forma di protesta, che avremmo voluto evitare specie in tempi così drammatici. Siamo costretti a chiudere oggi e ci scusiamo con i nostri clienti per i disagi che questo potrà provocare – sottolinea il presidente Figisc Umbria Confcommercio - per non chiudere per sempre”.

Nei giorni scorsi, Figisc Umbria Confcommercio si è rivolta direttamente alla presidente della Giunta regionale dell’Umbria Donatella Tesei chiedendo l’istituzione di un Fondo a favore dei gestori di distribuzione carburante, per aiutarli a sopravvivere oltre la pandemia che li ha messi in ginocchio. “Questi operatori - ha scritto il presidente Guglielmi alla Tesi - si trovano nella condizione di restare obbligatoriamente aperti poiché offrono un servizio di approvvigionamento essenziale non solo ai privati ma anche ai mezzi di polizia e di soccorso, senza però avere riconosciuto nessun incentivo o aiuto”.

La pandemia, e le conseguenti misure restrittive, hanno creato le condizioni perché i gestori si trovino ad avere un abbattimento fortissimo degli incassi senza la possibilità di abbassare parimenti le spese, comprese quelle del personale che deve comunque presidiare la fornitura del carburante.
“La categoria, che fino ad oggi ha resistito, è arrivata al punto di non poter più sostenere la propria attività”, ha specificato Guglielmi nella sua lettera alla presidente della Giunta regionale. “Le chiedo pertanto che la Regione Umbria provveda a costituire un Fondo a favore dei gestori, che possa aiutare le nostre attività a rimanere aperte e continuare a svolgere questo servizio essenziale, specie in questo momento così difficile per tutti”.

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