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Incubo stangata 2022 per le famiglie per acquistare cibo. Costi triplicati per materie prime, gasolio e trasporti. Ecco quanto incidono

Le analisi di Coldiretti che chiede interventi immediati anche per evitare il crack dell'economia umbra

 Rischiamo un 2022 con un caro-spesa senza precedenti e tutto questo a fronte di un aumento della povertà e di stipendi che perdono progressivamente, senza adeguamenti, potere di acquisto. Gli aumenti degli ultimi mesi sarebbero niente rispetto alle analisi che stanno emergendo dalle "stalle", dai "campi" e dalle "serre" del settore agricolo umbro e nazionale. Tutte le materie prime sono ai massimi livelli di costo, raddoppiato persino il prezzo delle semine per prodotti per l'uomo e per allevare il bestiame. Un caro-vita che non va ad incidere soltanto sul consumatore ma rischia di far saltare piccole e medie aziende umbre non in grado di poter sostenere certi costi o costrette a mettere sul mercato prodotti a prezzi non competitivi. 

L'allarme porta la firma di Coldiretti Umbria: rincari gasolio fino al 50% necessario per le operazioni colturali che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione; rincaro dei costi energetici che riguarda anche il riscaldamento delle serre per fiori e ortaggi; raddoppio della spesa per l’acquisto dei fertilizzanti, delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio. L’emergenza Covid ha innescato un cortocircuito anche sul fronte dei costi di trasporto  con il rincaro di noli marittimi e costi dei container che sono schizzati ai massimi e si stanno verificando pesanti ingorghi e ritardi.

"Il rincaro dei carburanti e delle materie prime sta creando problemi e preoccupazioni nelle campagne, producendo un doppio effetto negativo sia dal lato della produzione che per la spesa delle famiglie - ha confermato Luca Grasselli titolare di un’azienda agricola e agrituristica alle porte di Perugia. Se l’anno scorso infatti seminare un ettaro costava all’incirca 350 euro quest’anno si arriva anche a 600. Senza dimenticare gli imballaggi, dalla plastica all’acciaio, dal vetro fino al legno e alla carta con aumenti dei listini che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi fino ai vasetti per i fiori". 

L’emergenza Covid ha innescato un cortocircuito sul fronte delle materie prime con rincari insostenibili per l’alimentazione degli animali nelle stalle; da qui la richiesta di adeguare i compensi riconosciuti agli allevatori per il latte e la carne. Le quotazioni dei principali elementi della dieta degli animali, dal mais alla soia, sono schizzati su massimi che non si vedevano da anni con il rischio di perdere capacità produttiva in un Paese come l’Italia che è fortemente deficitaria per i prodotti zootecnici.

"In gioco c’è il futuro dell’agricoltura italiana - ha concluso il presidente i Coldiretti Umbria Agabiti - nel sottolineare come l’impennata dei costi si verifica in una situazione in cui con la pandemia da Covid si è aperto uno scenario di riduzione degli scambi commerciali, accaparramenti, speculazioni e incertezza che spinge la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali per conquistare l’autosufficienza produttiva nei settori strategici per garantire l’alimentazione delle popolazione".

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