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Economia Gubbio

Televisioni e crisi, tagli al personale e Trg al collasso: "Metà dei dipendenti licenziata"

“Desta preoccupazione la vicenda dell’azienda editoriale TRG di Gubbio che, in sede di incontro con le organizzazioni sindacali dei giornalisti e degli altri dipendenti, ha annunciato ipotesi di riduzione di personale”. E’ quanto afferma la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, riguardo all’annunciata volontà della direzione di TRG di procedere ad una riorganizzazione aziendale con tagli occupazionali che colpirebbero giornalisti e tecnici dell’emittente. Per la presidente Marini “colpisce soprattutto, dopo la vicenda del Giornale dell’Umbria, il venir meno dell’apporto dell’imprenditoria umbra in un settore così importante e delicato quale è quello dell’informazione”.

La presidente, auspicando la prosecuzione del confronto tra le parti, esprime la sua solidarietà ai dipendenti di TRG.

La preoccupazione dell’assessore regionale Paparelli: “Preoccupazione per il futuro di una emittente che da anni rappresenta un punto di riferimento importante nel panorama informativo eugubino e  regionale” è stata espressa dall’assessore alle attività produttive della Regione Umbria, Fabio Paparelli.

“Se confermata,  la decisione dell’azienda di  attivare le procedure di licenziamento per almeno la metà dei dipendenti porterebbe ad un drastico ed irreversibile ridimensionamento  di questa realtà editoriale e  porrebbe una seria ipoteca su una possibile  ripresa o sviluppo futuro dell’emittente. Una decisione – ha proseguito l’assessore - che peraltro arriva proprio a ridosso della prossima approvazione delle legge regionale sulla editoria tra i cui  obiettivi,  in questo momento di crisi strutturale del settore, c’è proprio quello di sostenere quelle aziende che hanno operato secondo le regole e si sono strutturate in maniera adeguata rispetto alla produzione informativa. Tornare indietro da questa impostazione significherebbe per TRG vanificare anni di impegno, di competenze e di professionalità. Per questo auspico – ha concluso Paparelli - che vi sia  margine per riconsiderare la questione e garantire la continuità aziendale e il mantenimento degli attuali livelli occupazionali”.

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