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Economia

Nel cuore della Norcia ferita dal sisma, Camusso: "Partire dal lavoro per ricostruire"

Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, in visita nelle aree colpite dal terremoto

Vorremmo un paese normale in cui l’importanza del lavoro pubblico sia riconosciuta sempre e non solo in emergenze come questa, nelle quali tutti si rendono conto all'improvviso di quanto esso sia prezioso”. Sono queste le parole di Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, in visita questa mattina a Norcia, uno dei luoghi più colpiti dal terremoto del 30 ottobre.

Il segretario, accompagnato dalla Cgil dell’Umbria, ha avuto un confronto con i lavoratori impegnati nella gestione quotidiana dell’emergenza. In primis i vigili del fuoco, con i quali Camusso ha visitato la zona rossa, che coincide con tutto il centro all’interno delle mura della città di San Benedetto e dove si trova la sede della locale Camera del Lavoro, anch’essa naturalmente inagibile.

“Colpisce molto il senso di distruzione che si percepisce girando per le vie della città - ha detto Camusso - e soprattutto viene subito da interrogarsi su come si possa intervenire per evitare l’abbandono di realtà come questa. Devo però dire - ha aggiunto - che lo straordinario lavoro dei vigili del fuoco è visibile e lascia sperare che si possano presto riaprire almeno alcune parti del centro storico, un fatto che sarebbe importantissimo, soprattutto per il turismo che qui è un motore economico importante”.

Fuori dalle mura si trova invece l’ospedale, almeno per la parte ancora agibile, circondato da tende e strutture d’emergenza nelle quali sono stati trasferiti alcuni servizi, come la radiologia. Qui Camusso ha incontrato il personale sanitario che opera in condizioni di evidente difficoltà, sia strutturali che ambientali. “Il freddo intenso di questi giorni non aiuta - ha spiegato una delle dottoresse del pronto soccorso - così come il fatto che le persone siano costrette a vivere in spazi molto piccoli, dove la trasmissione delle infezioni è più facile”. Nonostante le menomazioni subite dalle strutture (due dei tre ospedali della Valnerina sono stati evacuati), sono ancora circa 40 gli operatori sanitari impegnati su Norcia. Un presidio di prima assistenza molto importante per la popolazione rimasta in loco.

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