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Economia

Trasporti, i sindacati sui contratti delle due dipendenti della ex SSIT

Le segreterie regionali dei sindacati trasportano esprimono il loro dissenso per la mancata stabilizzazione dei lavoratori della ex SSIT

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PerugiaToday

Le scriventi Segreterie Regionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Orsa, Faisa-Cisal e Ugl-Trasporti con la presente sono a significare tutto il loro disappunto e sdegno per la decisione assunta dal CDA di Umbria Tpl e Mobilità Spa di non stabilizzare le due dipendenti provenienti dalla ex SSIT il cui contratto a termine scade il prossimo 30 settembre 2011.

Quanto deciso dal CDA rappresenta una decisione di una gravità inaudita in quanto, oltre a determinare una situazione di grave disagio per queste due persone e per le loro famiglie, alla luce anche delle particolari situazioni personali e familiari, va nella direzione opposta rispetto agli impegni assunti ufficialmente dall’azienda in varie occasioni.

Infatti, in occasione dell’incontro chiarificatore tenutosi presso la Regione dell’ Umbria lo scorso 5 maggio 2011, il Presidente di Umbria Tpl e Mobilità Spa Dr. Moriconi, su sollecitazioni delle OO.SS., aveva personalmente garantito che in azienda non vi erano precari (esclusi ovviamente quelli con contratti stagionali).

Inoltre, alle reiterate richieste formulate in merito dalle scriventi, anche in occasione della stabilizzazione dei 7 Capi-Treno della ex FCU, l’azienda aveva sempre risposto che non ci sarebbero stati problemi ma che, opportunamente, si doveva aspettare la scadenza del contratto. Purtroppo, la scadenza sta inesorabilmente arrivando senza che si possa intravedere, ad oggi, una risoluzione del problema, causando una situazione di grave disagio alle dirette interessate e alle loro famiglie, nonché determinando una grave, ingiustificata e ingiustificabile discriminazione tra dipendenti.

Ad aggravare la situazione si è riscontrata l’incomprensibile scelta aziendale, sulla quale si chiede di fare chiarezza, di prolungare la permanenza di alcune figure aziendali, poste in quiescenza a seguito della maturazione del diritto alla pensione, mediante la sottoscrizione di contratti di collaborazione lautamente retribuiti.

Le scriventi OO.SS. non rinnegano la gravità della situazione che si sta determinando per colpa dei tagli scellerati ed indiscriminati delle risorse operato dal governo centrale, rivendicando il senso di responsabilità dimostrato nella gestione del settore, anche grazie al quale si sono potute creare le condizioni che hanno portato alla costituzione dell’azienda unica, ma chiedono con fermezza che a pagare non siano sempre i soliti noti. Infine, con riferimento alle motivazioni che hanno portato ad effettuare la conciliazione in prefettura il prossimo 6 ottobre, fermo restando che quanto citato nella presente comunicazione sarebbe stato più che sufficiente, si ritiene opportuno e doveroso precisare che: il senso di responsabilità deve, necessariamente, essere messo in campo da ambo le parti; la gravità della situazione che, si ribadisce, nessuno disconosce, non può legittimare l’azienda ad avere meno rispetto.

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