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Contratto in scadenza per i 29 navigator dell'Umbria, i sindacati: "Professionalità da non disperdere"

I segretari regionali di Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp: "Necessario garantire la loro continuità occupazionale, il loro ruolo potrebbe essere potenziato in vista della fine del blocco dei licenziamenti”

“Il lavoro svolto dai navigator umbri è stato prezioso, si tratta di professionalità e profili di alto livello da non disperdere”. Questo il pensiero delle organizzazioni sindacali umbre di Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp, espresso oggi in una videoconferenza indetta dopo che in Umbria, a causa dell'aggravarsi dell'emergenza Covid, è stata annullata la mobilitazione a sostegno delle ragioni di questi lavoratori con il contratto in scadenza il 30 aprile 2021.

Una riunione in cui i segretari regionali delle varie sigle Vanda Scarpelli (Nidil Cgil Umbria), Rocco Ricciarelli (Felsa Cisl Umbria) e Roberta Giovannini (Uiltemp Umbria) hanno ribadito la necessità di garantire la continuità occupazionale dei navigator, di cui 29 impiegati in Umbria, e illustrare i motivi per i quali il contratto di questa figura professionale dovrebbe essere rinnovato. I sindacati chiedono ad Anpal (Agenzia nazionale politiche attive lavoro) di prorogare il contratto fino alla fine del 2022 e sollecitano “ancora una volta un’interlocuzione con la Regione Umbria per definire le modalità con cui valorizzare la professionalità acquisita da questi lavoratori dentro al percorso di rafforzamento dei Centri per l’impiego. Abbiamo chiesto da tempo alla Regione di essere ricevuti - commentano Scarpelli, Ricciarelli e Giovannini - ma non abbiamo ricevuto risposta, il silenzio è assordante”.

A livello nazionale e al nuovo governo la richiesta è di un coinvolgimento di questi professionisti in un nuovo disegno di politiche attive del lavoro. Con la figura dei navigator, hanno sottolineato Scarpelli, Ricciarelli e Giovannini “da un lato, per la prima volta, le imprese hanno degli interlocutori istituzionali che offrono intermediazione e servizi gratuiti, dall’altro, i disoccupati hanno persone che li aiutano a riavvicinarsi al mondo del lavoro”. Dall’esperienza riportata dagli stessi navigator e ribadita dai sindacalisti durante l’incontro, spesso questi professionisti hanno avviato e accompagnato in un percorso di ricerca attiva “gli ultimi del mercato del lavoro, coloro che non sono appetibili per le agenzie di lavoro private, i disoccupati di lungo corso che hanno perso il lavoro durante la crisi dei mercati finanziari di una decina di anni fa, i lavoratori meno qualificati e, quindi, più esposti alle ‘intemperie’ del mercato, quelli con una bassa scolarizzazione, senza competenze digitali, senza autoveicolo di proprietà o patente”. Come è stato spiegato durante l’incontro, affiancare queste persone ha significato anche ridare loro fiducia, mettere a fuoco le loro competenze e, dove necessario, implementarle.

Per quel che riguarda i numeri dell’attività svolta in Umbria, “i navigator, in cooperazione con i lavoratori di Arpal - hanno spiegato Scarpelli, Ricciarelli e Giovannini -, hanno convocato 9mila beneficiari, di cui oltre 3.600 presi in carico, tra gli oltre 15mila percettori di Reddito di cittadinanza loro assegnati. I beneficiari di Rdc sono peraltro in aumento e gli operatori dei Centri per l’impiego da soli non sarebbero sufficienti a gestirli. Da novembre 2020 hanno condotto anche un importante attività di ‘scouting delle opportunità occupazionali’ e cioè di ricerca, attraverso contatti personali con le aziende, dei possibili sbocchi lavorativi per i percettori del Rdc, che li ha portati a interpellare più di 700 aziende del territorio. I navigator - hanno concluso i segretari delle sigle sindacali - sono professionisti selezionati e formati con un grande investimento a carico dello Stato e hanno già maturato una significativa esperienza di lavoro nel settore. Sono figure che non lavorano solo sui beneficiari del Rdc, ma su tutta la platea di disoccupati dei Centri per l’impiego, un ruolo che potrebbe essere potenziato soprattutto in vista della fine del blocco dei licenziamenti”.

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