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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

FOCUS Infortuni sul lavoro, per l'Umbria un primo quadrimestre da zona bianca: le regioni a rischio e l'incidenza

I dati dell'Osservatorio sicureza Vega Engineering. La provincia di Perugia al 52esimo posto per incidenza dei decessi

Si muore di meno sul lavoro, ma si continua a morire ancora molto, in una striscia di lutti che non si arresta. L’Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering, elaborando i dati Inail di infortuni e decessi sul lavoro, ha diviso le regioni italiane in zone con colore diverso in base ai dati registrati da gennaio ad aprile. L’Umbria è in zona bianca, due le vittime negli ultimi quattro mesi, su un totale nazionale di 261 morti. Decessi, sottolinea l’Osservatorio, dai quali sono praticamente scomparsi quelli causati da covid che nel 2021 erano stati 187, contro i 10 attuali. Quindi si tratta di vittime di infortuni nel senso stretto del termine, come cadute dall’alto o incidenti di vario genere.

Le morti sul lavoro si confermano una vera piaga: “Una situazione davvero preoccupante che si legge chiaramente anche attraverso le denunce totali di infortunio – commenta Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio - perché rispetto al primo quadrimestre 2021 sono cresciute del 48%.  Con i settori della Sanità e dei Trasporti tristemente in testa alla graduatoria”.

L’Osservatorio mestrino, elabora mensilmente la zonizzazione del rischio di morte per i lavoratori del nostro Paese che viene descritto - alla stregua della pandemia - dividendo l’Italia a colori.

A finire in zona rossa al termine del primo quadrimestre del 2022, con un’incidenza maggiore del 25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 8,5 morti ogni milione di lavoratori) sono Puglia, Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige e Toscana.

In Zona Arancione, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Abruzzo, Molise, Marche e Piemonte.

In Zona Gialla Sicilia, Sardegna e Lazio.

In Zona Bianca, ovvero con un’incidenza inferiore al 75%, Calabria, Campania, Umbria, Friuli Venezia Giulia, Liguria e Basilicata.

Se invece andiamo a analizzare i numeri assoluti, a guidare la classifica del maggior numero di vittime in occasione di lavoro è la regione con la più alta  popolazione lavorativa d’Italia, cioè la Lombardia (37).

Seguono: Veneto (20), Toscana (18), Emilia Romagna (17), Lazio e Piemonte (16), Puglia (13), Trentino Alto Adige (12), Sicilia e Campania (9), Marche (6), Abruzzo (5), Sardegna (4), Calabria (3), Umbria (2), Molise, Valle D’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Liguria (1).

Per quanto riguarda l’Umbria, nello specifico, le due vittime sono state registrate nella provincia di Perugia, dove l’incidenza sugli occupati è del 7,4%. La provincia di Perugia al 52esimo posto della classifica nazionale,

Da gennaio ad aprile 2022 sono 261 le vittime sul lavoro registrate in Italia. Di queste, sono 191 quelle rilevate in occasione di lavoro, in diminuzione rispetto ad aprile 2021 (– 26%), mentre sono 70 quelle decedute a causa di un incidente in itinere (+ 46% rispetto al 2021). Un incremento probabilmente dovuto alla ripresa degli spostamenti per recarsi da casa a lavoro rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando il covid limitava ancora le attività produttive.

Il settore Trasporto e Magazzinaggio conta anche nel primo quadrimestre il maggior numero di decessi in occasione di lavoro: sono 29 (erano 18 nel primo quadrimestre del 2021). Seguono Costruzioni (27) e Attività manifatturiere (21).

La fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è sempre quella tra i 55 e i 64 anni (69 su un totale di 191). Ma l’indice di incidenza più alto di mortalità rispetto agli occupati viene rilevato tra i lavoratori più anziani, gli ultrasessantacinquenni, che registrano 21,3 infortuni mortali ogni milione di occupati. L’incidenza di mortalità minima rimane, invece, ancora nella fascia di età tra 25 e 34 anni, (pari a 3,1), mentre nella fascia dei più giovani, ossia tra 15 e 24 anni, l’incidenza risale a 7,9 infortuni mortali ogni milione di occupati.

Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro nel primo quadrimestre 2022 sono 17 su 191. In 11, invece, hanno perso la vita in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro.

Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro sono 25.

Il martedì si conferma anche nel primo quadrimestre 2022 come il giorno della settimana in cui si è verificato il maggior numero di infortuni mortali.

Le denunce di infortunio totali sono in aumento (+ 48% rispetto ad aprile 2021). Ad aprile 2021 erano 171.870 mentre ad aprile 2022 sono 254.493. Più di 40 mila gli infortuni occorsi nel settore Sanità e Assistenza Sociale. Ed oltre 23 mila quelli nei Trasporti.

Le denunce di infortunio delle lavoratrici italiane nei primi quattro mesi del 2022 sono state 115.567, quelle dei colleghi uomini 138.926.

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