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Siccità e grandinate, agricoltura minacciata dal clima "impazzito". Coldiretti: "Danni in tutta la regione"

Secondo l'associazione, le precipitazioni di ieri hanno creato solo ulteriori problemi alle colture: "La grandine minaccia i raccolti"

Prima un lungo periodo di siccità e alte temperature. Poi alcune ore di forti piogge, vento e grandinate “a macchia di leopardo”. Con la conseguenza di provocare danni piuttosto che portare sollievo a una situazione critica. Disagi e danni che, rileva Coldiretti, che hanno colpito diversi territori dell’Umbria, dal perugino al ternano, ma anche folignate e spoletino.

L’acqua, “salutata” con favore in tante zone, era attesa da settimane, “ma per essere di sollievo la pioggia - spiega l’associazione di categoria - deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente, provocano danni”.

“Dopo la siccità di questi mesi – spiega ancora Coldiretti - che mette a rischio le rese produttive, il maltempo è arrivato in un momento particolarmente delicato per l’inizio della raccolta dei prodotti agricoli. È la grandine la più temuta in questo periodo nelle campagne perché provoca perdite irreversibili alle coltivazioni nei campi, mandando in fumo un intero anno di lavoro”. 

Si tratta di grano, girasole, mais, ma anche foraggi per l’alimentazione degli animali e altri cereali, gli ortaggi e la frutta, “importanti per assicurare la produzione di cibo Made in Italy sulle tavole in un momento peraltro difficile a causa della guerra in Ucraina e dei rincari”.

Un evento climatico avverso che - precisa Coldiretti - si ripete sempre con maggiore frequenza, ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi, che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni. La conferma arriva da Silvana Pietrella che conduce un’azienda orticola a Torricella di Magione. “Chicchi di dimensioni come noci, hanno colpito i nostri ortaggi in pieno campo tritando pomodori, meloni, melanzane, peperoni, insalata, passando in tre diversi momenti senza lasciare scampo ai prodotti”. 

In un decennio, rileva Coldiretti, il cambiamento climatico ha causato all’agricoltura 14 miliardi di euro tra perdite della produzione nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture.

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