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Sciopero generale, migliaia in piazza della Repubblica FOTO

Grande partecipazione di pubblico alla manifestazione a Perugia indetta dalla Cgil per protestare contro le misure contenute nella Manovra di agosto del Governo

In una giornata che si annunciava piena di disagi per i trasporti e i servizi della pubblica amministrazione, si è svolto anche a Perugia lo sciopero generale indetto dal sindacato della Cgil, appoggiata dall'ANPI. Piazza della Repubblica si è riempita di bandiera colorate ma soprattutto di lavoratori, pensionati e famiglie, giunti nel cuore del centro storico perugino per portare il loro sostegno allo sciopero indetto in maniera unilaterale dal segretario generale, Susanna Camusso.

Il sindaco di Perugia, nonché presidente regionale dell'Anci, Wladimiro Boccali, ha inaugurato la serie di interventi sul palco della manifestazione introducendo gli argomenti in tema: la manovra finanziaria proposta dal governo per contrastare la crisi che - secondo Boccali - blocca lo sviluppo e paralizza le istituzioni come presidi di democrazia. 

GUARDA IL VIDEO DELL'INTERVENTO DI BOCCALI

Poi Vincenzo Sgalla, segretario generale della Camera del Lavoro di Perugia ha spiegato quali sono i rischi dei lavoratori se questa manovra dovesse passare, mettendo a rischio l'art. 18 della Costituzione e permettendo alle aziende licenziamenti indiscriminati.

Mario Bravi, segretario generale della Cgil regionale, ha tenuto a precisare il rifiuto di scioperare compatti da parte di Cisl e Uil, mettendo in risalto però la forte adesione alla causa della Cgil da parte del 70% degli iscritti ai due sindacati. Per ultimo è stata la volta del segretario generale della Fisac-Cgil nazionale, Agostino Megale, cha ha dichiarato come il governo Berlusconi stia operando nella più totale anti democraticità "decidendo le sorti del paese dalla sua abitazione privata di Arcore e non nelle sede costituzionali.

Manifestazione Cgil

 Infine, il segretario generale fa un paragone con il governo spagnolo di Zapatero, che ha emanato la laegge di bilancio in tempi record, dichiarando elezioni anticipate per permettere la formazione di un governo che riesca ad avere la fiducia della popolazione, augurandosi che il Presidente del Consiglio faccia lo stesso.

Le voci dalla piazza

Un'educatrice spiega come questa manovra vada a colpire le fasce più deboli di quei giovani lavoratori, molto spesso precari anche nel settore pubblico. Alle sue parole piene di preoccupazione annuiscono le 4 ragazze intorno a lei, tutte giovani educatrici precarie che lavorano nei circa 14 asili nido del comune di Perugia. Una di loro ci spiega che la manovra potrebbe aumentare il rapporto numerico educatore-bambino, a discapito di tutti i giovani supplenti. Inoltre, ci tiene a precisare come il loro sia un lavoro qualificato secondo una legge regionale (30/2005), che obbliga gli aspiranti educatori a prendere una laurea profesionalizzante.

Le altre iniziative sindacali

Alla manifestazione non hanno partecipato le altre sigle sindacali come USB, Orsa, Cib-Unicobas, Snater, SICobas e USI, che hanno organizzato un'assemblea cittadina all'interno della Sala della Vaccara presso Palazzo dei Priori. I sindacati si sono distaccati dalla manifestazione organizzata dalla Cgil perché in contrasto con il patto sociale del 28 giugno firmato tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil.

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