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Economia

Rider in sciopero, la richiesta della Cgil di Perugia ai clienti delle app di food delivery: "Il 26 marzo non ordinate"

Marconi: "Il 26 marzo non ordiniamo tramite app, per dire basta allo sfruttamento e alle ingiustizie basate sugli algoritmi"

"Nessuno ordina, nessuno consegna". La Cgil di Perugia si schiera con i rider: "Uno sciopero - spiega una nota del sindacato - per dire no all'accordo pirata stipulato da Ugl e Assodelivery, per chiedere l'applicazione del contratto nazionale di lavoro, per la sicurezza, per quei diritti che dovrebbero spettare a tutte e tutti: malattia, maternità, rappresentanza sindacale. Mentre le app annunciano che faranno ricorso contro i verbali dell'ispettorato del lavoro che impongono l'assunzione di 60mila fattorini in seguito all'indagine di Milano, i riders italiani incroceranno le braccia il 26 marzo". 

"Ci uniamo all'appello rivolto dalle lavoratrici e dai lavoratori ai clienti delle app di food delivery - afferma Andrea Marconi, del Nidil Cgil di Perugia - il 26 marzo non ordiniamo tramite app, per dire basta allo sfruttamento e alle ingiustizie basate sugli algoritmi. In una settimana molto importante per il mondo del lavoro e per il movimento sindacale, dopo lo storico sciopero in Amazon, anche le lavoratrici e i lavoratori del food delivery hanno deciso di scioperare per rivendicare diritti e sicurezza. Fondamentale sarà il sostegno di tutti i consumatori, nella giornata del 26 marzo e tutti gli altri giorni, possiamo scegliere da che parte stare: dalla parte di chi lavora e non di chi sfrutta", conclude Marconi.

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