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Economia

Regione Umbria, export: dati positivi nel 2012: ecco un altro milione di euro

I dati sull'export umbro nel primo semestre del 2012 fanno segnare un incremento del settore dell'8.5%. Da qui la decisione della Giunta di aggiungere un altro mln di euro allo stanziamento iniziale

Dalla giunta regionale dell'Umbria arriva un altro milione di euro per il settore delle pmi, rispetto allo stanziamento iniziale, considerato l'incremento delle esportazioni regionali dell'8.5% registrato dall'Istat nei primi sei mesi del 2012.

 “Supportare con specifici strumenti l’aggregazione di imprese che guardano ai mercati esteri". Così l'Umbria intende sostenere e estendere all’intero sistema delle pmi le opportunità offerte dall’export e dall’internazionalizzazione. Il fondo servirà per realizzare uno specifico programma di iniziative e progetti di internazionalizzazione promossi da reti e consorzi di imprese. 

Lo ha annunciato l’assessore regionale allo sviluppo economico, Vincenzo Riommi, commentando i dati sull’export umbro del primo semestre 2012, con quasi 2 miliardi di esportazioni, che hanno posto l’Umbria tra le prime regioni in Italia.

Per Riommi si tratta di “un confortante segnale di vivacità del sistema produttivo regionale in un contesto ancora caratterizzato da forti preoccupazioni per la tenuta di parti importanti del sistema delle imprese. Il quadro che si ricava conferma che la matrice produttiva su cui si è costruito lo sviluppo della regione è quella che tiene e che anzi dà segnali di crescita e di sviluppo sul piano internazionale.

Siderurgia, meccanica di precisione ed avanzata, tessile abbigliamento, l’arredo casa e produzioni alimentari di qualità – evidenzia l'assessore - rappresentano i comparti da cui ripartire e su cui articolare una politica industriale della regione in cui l’export e l’internazionalizzazione delle imprese, unitamente alla crescita delle dimensioni d’impresa, il sostegno alla ricerca ed all’innovazione e l’accesso al credito rappresentano le principali linee direttrici dell’azione regionale”.

I protagonisti della possibile ripresa, sono infatti per Riommi soprattutto, gli esportatori. Si tratta di un numero ancora relativamente piccolo di imprese tra i 20 e i 50 dipendenti che costituiscono una significativa presenza e trainano il valore aggiunto industriale coprendone quasi l’80%, anche grazie alla capacità di essere concorrenziali sui mercati globali.

 

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