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Martedì, 16 Aprile 2024
Economia

Provincia di Perugia, è scontro: "Assunzioni per i dirigenti già pronte", i sindacati fanno saltare il tavolo

I rappresentanti dei lavoratori a muso duro: "Niente più trattativa, Mismetti ci incontri o sarà sciopero"

Boom. Il tavolo della trattativa salta in aria. I sindacati (Cgil, Cisl, Uil e la Rsu della Provincia di Perugia) disertano l’incontro di oggi, matedì 21 novembre, con la delegazione della Provincia di Perugia. A far detonare la trattativa “la nota del 16 novembre dell’Amministrazione a tutti i dirigenti contenete la comunicazione  che il Presidente ha dato mandato al Servizio Risorse Umane di predisporre tutti gli atti necessari all’effettuazione delle nuove selezioni per l’attribuzione degli incarichi di Responsabile di Posizione Organizzativa e di titolare di Alta Professionalità”. E crack, tutto si rompe. La richiesta di incontro urgente sulle proposte sindacali già espresse in occasione dell’ultima tavolo di trattativa, denunciano i sindacati, è andata nel vuoto.

Così, “di fronte a questa evidente violazione delle relazioni sindacali”, i sindacati “non possono che ribadire le loro richieste all’Amministrazione Provinciale”.

Ecco l’elenco: “Nessuna  decurtazione del salario accessorio dei dipendenti a causa di decisioni amministrative sbagliate la cui  responsabilità dirigenziale non deve ricadere sui dipendenti dell’ente (ricorso  dipendenti ex ANAS); Disponibilità ad avviare un processo di attivazione delle procedure per le progressioni orizzontali, così come già si sta facendo in tante amministrazioni locali e regionali dove si sta procedendo ad intese per valorizzare il personale e potenziare i servizi; Disponibilità ad avviare un processo di attivazione delle procedure per le progressioni verticali; Maggior senso di responsabilità  nei confronti del personale dei centri per l’impiego, poichè in una situazione di “sbando” totale, in assenza di un tavolo della Governance di cui gli stessi rappresentanti dell’Ente Provincia ne fanno parte, gli stessi non stanno provvedendo ad alcun sollecito per una soluzione definitiva a tale “impasse”; Confronto reale e trasparente sull’ipotesi di riorganizzazione preannunciata dall’Amministrazione; Simulazione sull’impatto generato da tali tematiche sul fondo del salario accessorio”.

E quindi, che si fa? I sindacati chiamano in causa Mismetti: “Per la difesa dei servizi pubblici ai cittadini, contro ulteriori tagli, per una riorganizzazione vera, trasparente, compiuta e articolata, richiedono un incontro urgente con il Presidente dell’Ente, e metteranno in campo tutte le iniziative necessarie per tutelare le lavoratrici e i lavoratori e potenziare e riqualificare i servizi, comprese azioni di mobilitazione”.

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