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Provincia, il dramma dei lavoratori: "Tra Perugia e Terni in 250 senza più un futuro"

A lanciare l’allarme ci pensano Fp Cgil, Fp Cisl e Fpl Uil: "Circa 250 lavoratori tra Perugia e Terni non hanno ancora la necessaria collocazione né certezze sul futuro occupazionale"

Un quadro drammatico. "Seppure la Regione dell'Umbria è una tra le sette in Italia ad aver legiferato in materia, ad oggi la situazione per i lavoratori delle Province appare complicatissima. Circa 250 lavoratori tra Perugia e Terni non hanno ancora la necessaria collocazione né certezze sul futuro occupazionale”.

A lanciare l’allarme ci pensano Fp Cgil, Fp Cisl e Fpl Uil. Non c'è tempo da perdere, secondo i rappresentanti dei lavoratori. La situazione assomiglia a un baratro. Letteralmente. "Prendiamo atto del lavoro fatto dalla Regione dell'Umbria e in particolare dall'assessore Bartolini - scrivono i sindacati in una nota congiunta -, ma le risorse messe in campo ad oggi lasciano ancora troppi problemi insoluti e soprattutto non garantiscono la continuità del lavoro per tanti lavoratori  pubblici che per la prima volta in assoluto rischiano di essere licenziati e di trovarsi disoccupati senza alcuna possibilità di utilizzare misure quali la disoccupazione o la cassa integrazione".

Intanto la rsu della Provincia di Perugia conferma per venerdì 16 ottobre lo sciopero di tutto il personale previsto dalle 12 alle 14. I lavoratori si ritroveranno alle 11,45 in via Palermo per partire in corteo alla volta di piazza Italia.

"Niente Province niente servizi" sarà lo slogan della giornata. "La situazione rimane critica per i dipendenti provinciali - spiega la rsu - che ad oggi non sanno se la Provincia dichiarerà il default. Se questo accadesse si arriverebbe ad un ulteriore taglio del personale del 30%, prospettiva estremamente allarmante per il personale. Rimane ancora aperta, visto che il percorso non è definito, la partita dei trasferimenti del personale dalla Provincia alla Regione in base alle deleghe rientrate in seno a palazzo Donini. Non ci sono soluzioni sulla questione del personale ex Anas e della polizia provinciale, e per quanto riguarda i precari dei Centri per l'impiego, non c’è certezza sulla firma della proroga del contratto in scadenza al 31 dicembre di quest'anno. Il rischio immediato è quello dell'interruzione dei servizi e dell'inserimento del personale in esubero nel portale nazionale della mobilità".

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