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Economia

E' bufera sulla Perugina dopo i 340 da "ricollocare": i lavoratori perdono la pazienza e "lotta dura sarà"

Proclamato lo stato di agitazione. Pronte le assemble dei lavoratori. I lavoratori si sentono traditi dopo aver accettato duri sacrifici. "Non ridurranno la Perugina ad una fabbrichetta"

Il risveglio è stato brusco ma per fortuna è avvenuto. Nello stesso giorno in cui la Nestlè, dopo l'incontro in Confindustria, spiegava con toni blandi e rassicuranti che finita la cassaintegrazione, se la produzione non farà un balzo in avanti, saranno 340 i lavoratori da ricollocare (o in giro per il Gruppo Italia o in altre realtà con tanto di finanziamento della multinazionale); i sindacati e le Rsu parlavano di un clima sereno e che il progetto di rilancio sarebbe andato avanti come concordato senza fughe in avanti. Un cortocircuito difficile da comprendere ma ora i lavoratori hanno deciso di far sentire la propria voce proclamando lo STATO DI AGITAZIONE e si dicono pronti ad un braccio di ferro importante anche a suon di scioperi e manifestazioni in città. 

"Con questa dichiarazione - si legge nella nota delle Rsu Perugina - ancora una volta Nestlè straccia completamente l’accordo firmato un anno fa che ricordiamo a tutti aveva la finalità di riassorbire gli esuberi e di gestire eventuali situazioni di criticità senza impatti sociali. Quello che invece emerge è la visione da parte di Nestlè di voler fare della Perugina una “fabbrichetta da sottoscala”. Bene, sappiate una cosa: NON SI PUO’ FARE! Il che non significa che tutto va bene e che non dovremo trovare soluzioni che prevedano anche sacrifici, ma tutto dovrà essere volto verso il rilancio produttivo e occupazionale della fabbrica, che non potrà mai essere ridimensionata come dice oggi la Nestlè".

Il 14 giugno ci saranno le assemblee generali e il giorno successivo è stato convocato il tavolo istituzionale presso la Regione dell’Umbria. L'ultimatum alla Multinazionali è ormai chiaro: "Abbiamo firmato accordi che prevedono anche sacrifici
economici. Ora però cara Nestlè è davvero ora che fai la tua parte. Basta con le provocazioni e gli scatti in avanti privi di senso, a Perugia serve il lavoro e questo lo devi trovare TU". Gli accordi sono saltati. Ora è difficile capire come andrà a finire.

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