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"Perugina, storia di un colossale voltafaccia di Nestlé: ecco tutta la verità"

Riceviamo e pubblichiamo la ricostruzione delle vicende della Perugina-Nestlé raccolta dalla Cgil di Perugia

Riceviamo e pubblichiamo la ricostruzione delle vicende della Perugina-Nestlé raccolta dalla Cgil di Perugia

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Martedì pomeriggio, a seguito dell’incontro su Perugina in Confindustria, l’amministratore delegato di Nestlé Italia, Leo Wencel, ha annunciato con modi "gentili e garbati”, a mezzo stampa, 340 licenziamenti. Questi modi “gentili e garbati” non diminuiscono di un millimetro le responsabilità dei dirigenti Nestlé nella gestione di Perugina. Sono almeno cinque anni che periodicamente e con insistenza chiediamo un piano industriale per la fabbrica e per la divisione dolciaria in Italia. Mentre i top manager giocavano al "piccolo negoziante", i concorrenti nazionali ed esteri sviluppavano prodotti, innovavano in tecnologie, investivano in packaging e marketing, ampliando in maniera esponenziale le distanze tra loro e Perugina. Ora, dopo che per anni non si è fatto nulla e si è spremuto un marchio Italiano conosciuto in tutto il mondo, per paura che qualche manager un po' più avveduto scopra queste lacune, si ipotizza la “ricollocazione” di 340 lavoratori. 

Ebbene, forse la ricollocazione è veramente necessaria, ma per i manager che negli ultimi 24 mesi sono stati protagonisti di un voltafaccia clamoroso, come testimoniano inequivocabilmente le dichiarazioni ufficiali che ci permettiamo di riportare.

Agosto 2015, comunicato stampa Nestlé

A seguito di quanto riportato in questi giorni sui media e per evitare che proseguano inutili e infondati allarmismi nelle nostre persone, l’Azienda desidera precisare quanto segue:
Come abbiamo avuto modo di illustrare più volte in questi mesi alle rappresentanze sindacali, il mercato dove opera Perugina è in contrazione da tempo. Questo ha comportato – in questi ultimi anni – un’inevitabile contrazione dei volumi dello stabilimento, a cui l’Azienda, in accordo con i sindacati stessi, sta facendo fronte senza intaccare i livelli occupazionali. Il numero di 300 esuberi – comparso nei giorni scorsi nei media – è un’elaborazione di fonte sindacale che non ha riscontro in nessuna comunicazione intercorsa con loro

[…]

L’uso allarmistico dei numeri su volumi produttivi e sulle persone impiegate, così come l’utilizzo improprio di termini come “vertenza” – quando non è in corso alcuna vertenza – per definire un confronto aperto e costruttivo fra azienda e rappresentanze sindacali non giova di certo al marchio, all’azienda e alle persone stesse.

Marzo 2016, comunicato stampa Nestlé sull’accordo

Baci® Perugina® eccellenza del cioccolato Made in Italy nel mondo: da Nestlé piano di sviluppo per lo storico marchio e lo stabilimento perugino
Potenziamento della posizione in Italia, sviluppo dell’export, ammodernamento del polo produttivo di San Sisto, ingresso di due manager di grande esperienza internazionale: questa la ricetta del Gruppo per lo storico marchio di Perugia.

[…]

Il piano punta a potenziare lo stabilimento di San Sisto per confermarne la posizione come uno dei poli produttivi di eccellenza del cioccolato all’interno del gruppo Nestlé, per rafforzare la posizione dello storico marchio in Italia e per fare di Perugina® un simbolo del "Made in Italy" in tutto il mondo, come accaduto nel settore delle acque per il marchio S. Pellegrino®. La strategia di sviluppo commerciale è indirizzata dunque non soltanto al mercato interno, ma anche alla crescita nei mercati esteri con interessanti opportunità di contro-stagionalità della produzione.

Marzo 2016, dichiarazione di Leo Wencel

"Il Gruppo crede fortemente nello storico marchio e il piano lo dimostra, perché mira a farlo crescere in Italia e in tutto il mondo. Per questo abbiamo messo in campo importanti investimenti e una squadra composta da manager forti di risultati significativi in operazioni di riposizionamento e aumento delle vendite nel mercato italiano e internazionale. Siamo orgogliosi di poter dare il nostro contributo nel confermare Perugia come capitale italiana del cioccolato, anche a livello internazionale”.

Giugno 2017, il voltafaccia (comunicato di Leo Wencell, ad Nestlé Italia)

"Data l’impossibilità di fare ulteriore ricorso agli ammortizzatori sociali emerge l’esigenza di procedere ad un riequilibrio occupazionale che, ad oggi, stimiamo possa coinvolgere circa 340 addetti alle attività di produzione e logistica, ai quali – nei prossimi anni – non sarà possibile assicurare la continuità occupazionale presso l’Unità di Perugia, se non in funzione della stagionalità tipica delle produzioni dolciarie”.

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