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Economia

Esuberi alla Perugina, Nestlé chiederà la cassa integrazione straordinaria

Vertice al Ministero. Per la Regione "incontro important". Il 22 la multinazionale sarà al Ministero del Lavoro

Qualcosa come 364 esuberi da cancellare. E ora arriva l’opzione cassa integrazione straordinaria per la Perugina. “Quello di oggi è stato un passaggio importante del confronto tra azienda ed organizzazioni sindacali che ora deve proseguire in sede territoriale”. E’ quanto ha affermato la presidente della Regione Umbria al termine dell’incontro che si è tenuto questa mattina a Roma, nella sede del ministero dello sviluppo economico e del lavoro, dedicato alla vertenza della Perugina-Nestlé, ed al quale hanno partecipato, tra gli altri, la vice ministro Teresa Bellanova, la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, il sindaco di Perugia Andrea Romizi ed i rappresentanti dell’Azienda e dei sindacati. Il 22 febbraio, secondo quanto è emerso dall’incontro, Nestlé sarà al Ministero del Lavoro per la cassa integrazione. Poi un nuovo incontro. 

Secondo la Regione Umbria “è stato importante anche aver formalizzato tutti gli aspetti della trattativa in un verbale di incontro che, tra l’altro, ribadisce la condivisione di tutte le parti delle prospettive industriali e degli investimenti per lo stabilimento di San Sisto, ed allo stesso tempo si afferma che occorre garantire al massimo l’occupazione, il lavoro ed anche la protezione sociale dei lavoratori. Una protezione sociale che sarà possibile anche grazie ai recenti provvedimenti approvati dal Governo, relativi proprio alla “cassa integrazione straordinaria” per ristrutturazioni in grandi aziende, e la gestione della pensione anticipata. Provvedimenti che hanno visto impegnata in prima persona la vice ministro Teresa Bellanova che sta gestendo il tavolo nazionale Perugina-Nestlé”. 

E ancora: “Per le istituzioni il tavolo nazionale al Mise è e resta il luogo unitario dove azienda, organizzazioni sindacali, governo e istituzioni locali possono definire una positiva soluzione della vertenza, che dia maggiori garanzie ai lavoratori e riconfermi le prospettive industriale dello stabilimento di San Sisto. Per quanto riguarda la Regione Umbria saranno messi a disposizione tutti gli strumenti disponibili nell’ambito delle politiche attive del lavoro, a supporto del piano e degli accordi che saranno sottoscritti”. 

Questi, invece, i numeri confermati da Nestlé Italia all’incontro al Ministero. I 364 esuberi? Ecco come stanno le cose secondo la multinazionale. “Il numero lavoratori che hanno deciso di accedere all’esodo volontario incentivato è oggi di 76 unità”. L’azienda e i sindacati “hanno convenuto di proporre l’adesione volontaria e incentivata al part time a 6 mesi, soluzione che in una sola settimana ha già raccolto oltre 90 adesioni su 150 posizioni disponibili. A tal proposito Nestlé ha precisato che le cifre sulle retribuzioni circolate nei giorni scorsi sono errate e fuorvianti. Lo stipendio per sei mesi Lo stipendio per sei mesi unito all’incentivo alla trasformazione porta comunque a un reddito di circa 1.100 euro mensili su base annua, superiore del 20% circa a quello percepito oggi da un lavoratore con la Cassa Integrazione”.

E “ sono stati riattivati i contatti con le aziende locali e rese pubbliche le opportunità di ricollocazione sul territorio; si tratta di 93 posizioni immediatamente disponibili”.
Per “le soluzioni in outplacement sul territorio Nestlé Italia ha inoltre specificato che sono state selezionate e proposte esclusivamente le occasioni a tempo indeterminato. Per queste opportunità l’Azienda intende attivare tutti gli strumenti di supporto (distacco in costanza di cassa integrazione straordinaria, formazione mirata, dote assunzione) idonei a favorire il successo di questa opzioni”. Nestlé, inoltre, “si è resa disponibile, su richiesta sindacale, a verificare la possibilità di proroga della cassa integrazione per avere più tempo a disposizione per completare la ricollocazione  all’esterno dell’azienda dei lavoratori. Analoga disponibilità è stata espressa, nel verificare la possibilità di attivare un programma di prepensionamenti”.  

La posizione dei sindacati -  “Durante l’incontro l’azienda ha confermato il piano di ristrutturazione dell’impianto che prevede che la Perugina sia l’HUB internazionale del cioccolato e conferma i contenuti del piano sociale di accompagno al piano di ristrutturazione della fabbrica e avvierà le procedure, presso il Ministero del Lavoro - per la proroga per la cassa integrazione straordinaria e l’utilizzo dell’isopensione che consentirà ai lavoratori, che ne abbiano i requisiti, sette anni di anticipo dell’età pensionabile”. Lo dichiara Mauro Macchiesi, Segretario nazionale Flai Cgil.
“L’incontro di oggi - prosegue Macchiesi - è stato importante perché, dopo una fase di grande incertezza dovuta alle scelte unilaterali dell’azienda nella gestione del piano sociale, si riapre un percorso di confronto tra le Parti che, partendo dal piano industriale, possa avere una gestione condivisa del piano sociale. Nelle prossime settimane si terranno incontri in sede locale fra le Parti per valutare lo stato di attuazione dello stesso, con la Regione Umbria e il Comune di Perugia per attivare gli strumenti per gestire le politiche attive del lavoro. A seguito di queste incontri si ritornerà in sede di Mise per una valutazione complessiva dello stato della vertenza”.

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