rotate-mobile
Martedì, 19 Marzo 2024
Economia

Licenziamenti di massa alla Perugina, scatta lo sciopero: presidio all'alba

I sindacati chiamano a raccolta la città e tutta la regione: "C'è in gioco il futuro di centinaia di famiglie"

Ci saranno anche le lavoratrici e i lavoratori del pubblico impiego mercoledì 27 settembre davanti ai cancelli della Perugina in occasione dello sciopero e della mobilitazione “#IoDifendoLaPerugina”, contro i licenziamenti annunciati da Nestlé nella storica fabbrica di cioccolato. A comunicarlo in una nota è la Fp Cgil dell’Umbria che annuncia la partecipazione al presidio di delegate e delegati delle Rsu del pubblico impiego e dei servizi pubblici. "Si può provare ad uscire dalla drammatica crisi sociale ed economica del Paese e dell’Umbria solo con l'unita del mondo del lavoro - afferma Fabrizio Fratini, segretario generale della Fp Cgil Umbria - per questo non faremo mancare il supporto di chi quotidianamente opera nei servizi pubblici, cercando di contrastare diseguaglianze, ingiustizie, vecchie e muove povertà. Al contempo - conclude il segretario Fp - auspichiamo che l’intera comunità cittadina risponda alla chiamata dei lavoratori della Perugina, come avvenuto in passato in altri territori, perché la loro battaglia è in realtà una battaglia di tutti”. 

"Lo sciopero di mercoledì alla Perugina non rappresenta solo la sacrosanta protesta dei lavoratori, che vedono la multinazionale Nestlé tradire gli accordi e mettere a rischio il futuro di centinaia di famiglie, oltre che quello di una delle più importanti realtà produttive dell’Umbria e dell’Italia. Lo sciopero di mercoledì è anche una chiamata alla corresponsabilità e alla solidarietà per un’intera città e per un’intera regione. Per questo invitiamo tutta la comunità a rispondere compattamente alla chiamata della Rsu e dei lavoratori di San Sisto: #IoDifendoLaPerugina". A lanciare l’appello è il segretario generale della Cgil di Perugia, Filippo Ciavaglia, che ricorda l’appuntamento davanti ai cancelli della fabbrica (inizio presidio alle 5.00 della mattina di mercoledì 27 settembre, concentramento e interventi dalle ore 10.00). 

“Come Cgil abbiamo mobilitato tutte le nostre categorie - spiega Ciavaglia - anche perché ci sono molte altre vertenze aperte che vogliamo portare sotto i riflettori, dalla situazione sempre più critica dei lavoratori ex Merloni, alle vertenze Colussi, Novelli, Trafomec, senza dimenticare le tante altre realtà medio piccole che sono in sofferenza”. Ecco perché, per la Cgil, l’appuntamento di mercoledì riveste un’importanza straordinaria: “Crediamo che intorno alla vertenza Perugina possa e debba crescere una mobilitazione generale - aggiunge Ciavaglia - per chiedere un’inversione di rotta che fermi il declino che il nostro territorio sta subendo. Intanto - conclude - dal tavolo al Mise di mercoledì ci aspettiamo passi concreti da parte di Nestlé e del governo per riportare la discussione nel solco dell’accordo del 2016”. 

Il sostegno del Pd di Perugia: "Esprimiamo la nostra massima solidarietà ai lavoratori Perugina in difesa del proprio lavoro e di una eccellenza regionale, vanto dell’intero territorio. Le maestranze Perugina per lunghi anni hanno sofferto una crisi aziendale fatta di promesse non mantenute di rilancio dei marchi storici emblema della qualità del comparto agro alimentare da sempre la punta di diamante dell’industrializzazione del nostro territorio".

E ancora: "Sono ormai lontani gli anni in cui gli aerei Alitalia sfoggiavano la livrea argentata dei Baci Perugina e il motto "Baci dall'Italia. Baci da Alitalia", attualmente lo stabilimento di San Sisto rischia di trasformarsi in una piccola fabbrica di nicchia fuori dalle grandi produzioni di una multinazionale alimentare come Nestlé che controlla centinaia di marchi legati al comparto food. Nell’ultimo anno il comparto alimentare made in Italy ha registrato un incremento di quasi l’11% sfondando il muro storico dei 38.400.000.000,00 di euro, segno evidente che il cibo italiano è ancora il prediletto nel mondo; non capiamo quindi perché Nestlé non voglia investire sulla Perugina, ma si limiti a gestire l’esistente ed anzi cerchi di ridurre la produzione dello stabilimento di San Sisto".

Il rilancio dello stabilimento di San Sisto "passa anche dal miglioramento infrastrutturale di cui è stata oggetto la nostra regione in questi anni. L’ottimizzazione dei collegamenti stradali fa si che le merci prodotte a San Sisto in poco tempo possano arrivare ai porti dell’Adriatico e da lì essere consegnate in tutto il mondo. Difendere la Perugina non è solo la difesa, sacrosanta, di posti di lavoro, è la difesa di un simbolo della nostra città: la Perugina è un emblema di Perugia da quel giorno di novembre del 1907 quando aprì i battenti la “Società Perugina per la Fabbricazione dei Confetti” tanto quanto la Fontana Maggiore o l’Arco Etrusco. Per questo dovremmo far si che la città tutta raccolga l’appello delle RSU e si stringa attorno ai lavoratori della Perugina affinché si riesca ad ottenere garanzie occupazionali, aumento dei volumi di lavoro e di rilancio dei marchi". 

 

Filcams Cgil, Filt Cgil e Fiom Cgil, che rappresentano gli addetti di cooperative e aziende di pulizie, portierato, logistica e manutenzioni, sostengono la vertenza ed esprimono forte preoccupazione per il futuro dei numerosi posti di lavoro dell’indotto della grande fabbrica di cioccolata.  La Filcams Cgil ha anche dichiarato lo sciopero per i tre turni di mercoledì 27 settembre, che interesserà l’intero reparto pulizie industriali e civili della Perugina.  I lavoratori insieme ai rappresentanti sindacali delle tre sigle saranno presenti al presidio di domani davanti ai cancelli.   

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Licenziamenti di massa alla Perugina, scatta lo sciopero: presidio all'alba

PerugiaToday è in caricamento