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La crisi della Perugina diventa caso nazionale: tavolo nazionale per salvare posti e azienda

Il deputato di Scelta Civica, Adriana Galgano, ha presentato una interrogazione ai ministri dello Sviluppo economico e del Lavoro per chiedere al Governo di "monitorare con attenzione l'evolversi della vicenda al fine di scongiurare una crisi devastante per il territorio perugino"

La crisi e le incertezze sul futuro della Perugina, stabilimento di San Sisto, stanno velocemente diventanto un caso nazionale. Il deputato di Scelta Civica, Adriana Galgano, ha presentato una interrogazione ai ministri dello Sviluppo economico e del Lavoro per chiedere al Governo di "monitorare con attenzione l'evolversi della vicenda al fine di scongiurare una crisi devastante per il territorio perugino e l''intera Umbria".

Si chiede di aprire "un tavolo di confronto a livello nazionale" con sindacati, proprietà e istituzioni locali, "per individuare un piano industriale che salvaguardi l'occupazione e potenzi il sito di San Sisto". Alla Perugina-Nestlè - ha ricordato nell'interrogazione la Galgano - vengono lavorati prodotti esportati in 55 Paesi per circa 300 milioni di pezzi venduti ogni anno e sono impiegati circa 1.000 dipendenti in contratto di solidarietà dopo la proposta della multinazionale di cassa integrazione. 

"Serve intervenire in tempo dato che da quanto sostenuto da sindacati e operai - conclude Galgano - le previsioni dei volumi produttivi per il 2015 sono ulteriormente in calo e, per la prima volta nella storia della fabbrica, si scenderà sotto le 25 mila tonnellate".

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