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L'INTERVENTO - Carla Spagnoli: "Sulla Perugina i sindacati raccontano solo barzellette"

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Carla Spagnoli, presidente del Movimento per Perugia, sulla situazione degli esuberi alla Perugina e la trattativa con Nestlé

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Carla Spagnoli, presidente del Movimento per Perugia, sulla situazione degli esuberi alla Perugina e la trattativa con Nestlé

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Un polo logistico allo stabilimento Perugina di San Sisto: ecco l’ultima “perla” di un sindacato che ormai non sa più cosa dire e che “pesci pigliare” per la Perugina. Un’idea assurda, irreale, che non sta né in cielo né in terra e, secondo noi, morta ancor prima di nascere, dal momento che Gianluigi Toia, Capo delle Relazioni Industriali di Nestlè Italia, ha detto che «il polo logistico della Nestlè oggi non ha senso, perché non abbiamo produzioni da portare»! Eppure, imperterriti, i sindacalisti di “casa nostra” continuano ad andare avanti con questa proposta e pensano di portare a casa chissà quale risultato…

Ma, signori sindacalisti, vi rendete conto  di cosa state proponendo? Ma riuscite a contare fino a 100 prima di rendere pubbliche certe “proposte”? Basti pensare allo stato disastroso dei nostri collegamenti per capire che parliamo del nulla: abbiamo un aeroporto abbandonato a sé stesso, una ferrovia locale chiusa, collegamenti ferroviari con altre città italiane quasi inesistenti e vere e proprie “strade groviera”, a partire dalla E45: come arriverebbero le merci al polo logistico, per poi essere distribuite? Come si può anche solo pensare che Nestlè possa accettare una simile idea, inconveniente sotto tutti i punti di vista? Ma si, l’importante è apparire e dire qualcosa, per far vedere che loro “lavorano” per i lavoratori…

Chi se ne frega se Toia ha detto che non ci sono nuove produzioni da portare! Ma sulle produzioni i sindacati non hanno nulla da dire? Li hanno letti i dati 2016 dell’AIDEPI (Associazione Industriale del Dolce e delle Paste)? Mentre le produzioni di cioccolato e confetteria vanno a gonfie vele e crescono rispettivamente del 3,9% e dell’1,8% in rapporto al 2015, in Perugina si smantellano reparti e si cancellano prodotti! Perché i sindacati non insistono su questi dati con Nestlè?

Forse perché, con le loro firme, hanno avallato questa situazione in Perugina…? I sindacati dicono di tutto, propongono tutto, ma dove si può attaccare Nestlè, dati alla mano, se ne tengono alla larga… Ma poi, un polo logistico della Perugina che senso avrebbe? Dov’è in Umbria quel tessuto industriale solido e radicato da richiedere un polo della logistica? Siamo forse nel Nord-est dell’Italia o nelle città del triangolo industriale?

Senza collegamenti decenti e senza un tessuto industriale, dove pensano di andare i sindacati con la loro “idea”? Tale proposta dimostra tutto lo spessore e la preparazione di questo sindacato. La verità è che da Perugia non ci sono merci da spedire: solo pacchi vuoti e 364 lettere di Cassa Integrazione!!! Ancora una volta, si vive nel mondo dei sogni… La tragedia ha abbondantemente lasciato il posto alla farsa: sembra di essere al programma tv “La sai l’ultima?”: sul tema Perugina, i sindacalisti continuano ad essere vincitori imbattibili con le loro “barzellette”…

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