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Economia San Sisto

Perugina, il peggio peggiora: "Nel 2015 volumi produttivi ridotti al minimo". E' allarme

Sindacati sul piede di guerra: "Malgrado i tanti impegni presi dall'azienda con la sottoscrizione del contratto di solidarietà le ore di lavoro crolleranno. Nestlé faccia qualcosa"

Perugina, il peggio peggiora. La rappresentanza sindacale lancia l’allarme. Per il sindacato la situazione dello stabilimento di San Sisto è "drammaticamente pesante, con volumi produttivi ridotti al minimo”.

Le previsioni per il 2015, spiega la Rsu, saranno "ulteriormente in calo" rispetto all'anno precedente e, "per la prima volta nella storia della fabbrica, si assesteranno ben al di sotto delle 25.000 tonnellate". Per il sindacato, l'azienda subirà un "forte calo di lavoro", sommato alle "varie perdite avute negli ultimi anni".

"Malgrado i tanti impegni presi dall'azienda con la sottoscrizione del contratto di solidarietà - sottolinea la Rsu -, in termini di mantenimento dei volumi e delle produzioni, la realtà dei fatti ci dice invece che i volumi continueranno a diminuire e che questo comporterà ancora meno ore di lavoro per i lavoratori. La Rsu ha dichiarato in autunno aperta la 'vertenza Perugina', sollevando vari problemi, rispetto ai quali la multinazionale non ha mai mostrato alcuna reazione. Malgrado il silenzio della controparte, però, riteniamo oggi più di ieri necessario riprendere in mano la vertenza e fargli fare un salto di livello utile al raggiungimento dell'obbiettivo".
E ancora: "Esistono tutte le condizioni per un rilancio della Perugina e dei suoi marchi – rincarano i sindacati - , quello che manca è l'impegno concreto da parte di Nestlé". Di più: "La questione Perugina - aggiunge - non deve essere soltanto una vicenda aziendale, attorno a questa vertenza è necessario che si uniscano tutte le forze cittadine e territoriali, dalle istituzioni ai partiti politici, alla società civile finanche a Confindustria". 

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