Raccolti di comunità, quando l'agricoltura diventa sociale
Incontro in Legacoop a due anni dall'inizio del progetto: i risultati
Le opportunitò dell'agricoltura sociale, produzione e innovazione nel progetto "Raccolti di comunità" che è anche una start up. I risultati dell'iniziativa sono stati al centro di un incontro che si è svolto a Legacoop.
“L’agricoltura sociale – per il project manager Riccardo Fanò - può rappresentare un terreno importante di sperimentazione di pratiche di innovazione per affrontare le sfide verso la creazione di un welfare comunitario capace di leggere i bisogni del territorio e attivare risposte efficaci, capaci di coniugare inclusione sociale attiva e sviluppo economico sostenibile”.
Ariel Soc. Coop, Fattoria Sociale, Oasi Agricola, la Rondine a Maccarello e Le Cascine Bio, come soci fondatori della start-up, hanno deciso di ripercorrere i principali risultati ottenuti nei due anni di progetto per rilanciare un confronto allargato. “In questo momento – ha dichiarato Fabrizio Dionigi, vicepresidente di Raccolti di Comunità - stiamo raccogliendo lo sforzo che abbiamo fatto in questi 2 anni. Oltre ad una cooperativa di comunità, scusate il gioco di parole, abbiamo creato prima di tutto comunità di enti di terzo settore che vanno in un'unica direzione: valorizzare le belle esperienze che ci sono nel territorio umbro”.
All’incontro ha preso parte anche l’eurodeputata Camilla Laureti, recentemente nominata nella commissione Agricoltura del parlamento Europeo, che si è detta particolarmente colpita da questa esperienza: “Per me Raccolti di Comunità è un progetto che nasce in Umbria, ma che dovrebbe essere esportato anche in altre parti d'Italia e d'Europa. Questo è un momento centrale e delicato per il sistema agroalimentare europeo, anche per le conseguenze della guerra in Ucraina, dove importanti aspettative riguardano l’attuazione del Eu Green Deal, che naturalmente deve essere attuato con i vari pacchetti e misure sia in campo di sostenibilità ambientale ed economica, sia in campo alimentare”.
Oltre a quello dell'eurodeputata, importante è stato il contributo alla discussione apportato da. Ugo Carlone, che ha affrontato la dimensione socio inclusiva, non solo riferita all’inserimento socio-lavorativo e le diverse e innovative pratiche riabilitative in agricoltura, ma più in generale al benessere delle persone. Questo ha permesso ai partner di progetto di intervenire direttamente nella sperimentazione di nuove metodologie di welfare territoriale, dove l’agricoltura ha potuto dare un forte contributo alle trasformazioni in corso del sistema di welfare pubblico, dove emerge sempre più la necessità di individuare risposte flessibili, efficaci e puntuali e di rilancio di un modello di prossimità.
“Abbiamo deciso di affrontare questi temi con esperti, istituzioni e i protagonisti del mondo dell’agricoltura sociale regionale e nazionale - spiega Marco Romanelli, presidente della cooperativa – e promuovere questa giornata di approfondimento volta a rafforzare il ruolo della agricoltura sociale anche in quei meccanismi di welfare che si vanno a definire in questa faticosa ricerca di nuovi spazi di libertà e di benessere all'interno di un sistema organizzato di servizi che possano essere effettivamente rivolti a una inclusione sociale attiva”.