NOSTRA INCHIESTA Riparte robusto il commercio in via Mazzini e piazza Matteotti, langue in corso Vannucci

Riparte alla grande il commercio al Centro storico in via Mazzini e piazza Matteotti. Mentre segna il passo in corso Vannucci. “Si nota una consistente ripresa delle varie attività”, annota Alessio Fagioli, figlio d’arte, titolare del più prestigioso negozio di camicie di Perugia. “Pensi cosa sarebbe stato se solo il Comune avesse assecondato l’idea, che fu mia e di Leonardo (Servadio, ndr), della Galleria di via Mazzini”.

Il tasto è certamente dolente e, anche in tempi recenti, c’è chi è tornato sull’argomento: realizzare un centro commerciale naturale con copertura raffinata (plexiglas, cristallo, vetro colorato), alla maniera delle tante Gallerie, esistenti nelle principali città italiane. Un modo elegante e di interlocuzione alternativa tra cittadini, tavoli all’aperto anche d’inverno, incontri proficui e gratificanti con le diverse categorie commerciali.

Si era vista anche qualche ipotesi di progetto, per la cui realizzazione i commercianti avrebbero messo mano al portafogli. “E dire che via Mazzini – l’antico Rimbocco di Santa Maria del Mercato e poi via Nova – vanta, fin dal Medio Evo, una radicata tradizione di botteghe e conserva il Centro Camerale Galeazzo Alessi come memoria di commerci di ogni tipo, da quando nella via si trattavano bestie e granaglie, fino agli incontri filatelici e numismatici”, ricorda un vecchio perugino.

Ma Perugia, purtroppo, è intimamente conservatrice, pensa ancora a esecrabili “profanazioni” del Centro. Molti, troppi sono legati al concetto di città museo, bella e impossibile, sacralizzata dalla storia, col turista estasiato a contemplare e fotografare la Fontana. E basta.

“Quel mordi e fuggi che non porta niente”, commentano (acidi) ristoratori, albergatori e negozianti. Comunque, le cose – si dice – stanno ripartendo. Ma non per tutti. Mentre va alla stragrande il nuovo Flying Tiger, un must che funziona ovunque, malgrado il profilo merceologico da consumo di massa, esistono elementi di criticità. Va la ristorazione specializzata, vanno piadinerie, pizzerie, torterie, gelaterie. Ma c’è anche chi naviga in acque poco tranquille. Ne sanno qualcosa i dipendenti del Caffè di Perugia, una delle più belle location perugine, dalla struttura impareggiabile e invidiabile.

Il cassiere, alla domanda se corrisponda al vero il rumor che dà per prossima la cessazione delle attività, annuisce e non dice più di tanto. Ma dimostra tangibile preoccupazione per le proprie vicende lavorative. Insomma: funziona chi trova la giusta chiave d’innovazione. O anche chi resta nel solco di unatradizione di qualità.