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Economia

DOSSIER 30mila pendolari umbri regalano "carbone" a Trenitalia e Regione: sfoghi, ritardi e "avventure" quotidiane

Vivere da pendolari, sui nostri treni, in direzione Roma o Firenze o Ancona o sulla ex Fcu che sta lentamente tornando in funzione... è roba da stomachi forti. Ci vuole tanta pazienza. Parola ai pendolari

Sempre l’intercity 598 è protagonista invece dello sfogo di Luca. “Anche questa sera il treno IC 598 sta accumulando un ritardo in partenza di 55 minuti (per ora), con la certezza di essere instradati in linea lenta, con ulteriori 40 minuti di ritardo, a causa (ci dicono) di una precedenza riservata ai treni alta velocità. Anche questa sera dopo una giornata di lavoro torneremo a casa ad orari assurdi, come assurdo è il rimpallo di responsabilità tra Trenitalia e RFI, due aziende appartenenti allo stesso gruppo Ferrovie dello Stato” – scrive il pendolare. E sul fronte dei regionali? Ci aggiorna Claudia, pendolare ternana, che nella mattinata odierna scriveva: “Giornata nera... treno delle 7.32 che parte da Terni…Ha reso da poco la linea lenta...”. Insomma, come a dire la “certezza” di avere almeno 20 o 30 minuti di ritardo a Roma Termini. Certezza confermata anche da altri pendolari che sta mattina dalle città umbre si sono recati nella capitale, come ogni giorno.

“Regionale 2479 arrivato a Termini con 30 minuti di ritardo”: scrive Roberto. “Tutti in linea lenta sta mattina, circa 30/35 minuti di ritardo in media”: gli risponde Gianpaolo. Lasciati soli a se stessi, in balia delle proprie battaglie quotidiane contro ritardi e disservizi, molti si lasciano andare ad amare constatazioni. Scrive Chiara: “Tutti i freccia da nord e da sud passano in Direttissima. Come al solito.... i pendolari di interregionali e IC sono figli di un Dio minore”.

Ogni giorno i pendolari umbri hanno la certezza che il nodo di Roma, foce e fonte di svariati collegamenti con tutta l’Italia, diventi una vera trappola per i loro treni regionali ed intercity. Hanno la certezza che i treni a mercato dell’Alta Velocità gli passeranno davanti. I pendolari hanno la certezza che il danno derivato dai ritardi dei treni costerà loro ammanchi salariali ogni mese, ma soprattutto costerà loro il tempo da poter passare con le proprie famiglie. I pendolari hanno però anche la certezza che devono ogni giorno pagare i biglietti, e mensilmente, o annualmente, gli abbonamenti.

Alexandru Rares Cenusa

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